Arbitro viene picchiato da un papà dopo la partita del figlio 13 enne

Aggredito dal padre di un calciatore. Ha dell’incredibile quanto accaduto domenica 11 novembre dopo la partita del campionato «Giovanissimi - fascia B, girone G» tra la Monsignor Orsenigo e la Nuova Frontiera, nel Milanese, con l’arbitro che ha riferito di essere stato aggredito e malmenato dal genitore di un calciatore della Nuova Frontiera. Il giovane direttore di gara, minorenne, finita la partita, si stava avviando verso la stazione ferroviaria di Melzo per prendere il treno e fare rientro a casa quando è stato raggiunto da un’Audi grigia e per il giovane arbitro è iniziato un incubo. Il conducente, infatti, lo ha accusato, di aver fatto il dito medio al proprio figlio, calciatore della compagine bellinzaghese, e lo ha minacciato verbalmente.
Salvato da un carabiniere volontario. La giacchetta nera ha subito riconosciuto il ragazzo, che si trovava in auto e indossava la tuta della società, come un calciatore che aveva partecipato alla partita e ha replicato negando di aver mai rivolto quel gesto e chiedendo quando fosse accaduto. Una domanda cui il calciatore ha risposto precisando che il gesto era stato fatto quando l’arbitro aveva la borsa in mano e il giocatore si trovava alla sue spalle. A quel punto il giovane arbitro ha spiegato di non sapere che il giocatore fosse alle sue spalle e che il gesto poteva essere stato confuso con un movimento eseguito per mettersi la borsa sulle spalle. L’arbitro ha quindi ripreso a camminare verso la stazione ma la cosa non era finita lì. Il genitore lo ha infatti seguito e minacciato, quindi lo ha raggiunto e gli ha dato una spinta per poi trattenerlo con una mano e stringendogli il collo con l’altra. Provvidenziale, a quel punto, l’intervento di un uomo dell’associazione volontari carabinieri che lo toglieva dalle mani dell’aggressore.