Oltre che brutta (inutile negarlo) la Domus, forse, era pure una truffa
Che fosse bruttina (eufemismo) era oggettivo. Tanto che nel 2016 la titolare della Farmacia Terni la definì «il retro di Bergamo»: lasciamo a voi l’interpretazione dell’analogia “anatomica” posta in essere dalla dottoressa. Ma adesso pare addirittura che la famigerata Domus, quella sorta di container che per oltre due anni ha dominato Piazza Dante, sia stata il mezzo attraverso cui l’architetto Dario Marchesi, professionista 63enne di Alzano, avrebbe perpetrato una truffa ai danni del Comune di Bergamo.
A ipotizzarlo è la Procura nella figura del pm Giancarlo Mancusi, che ha chiuso l’indagine riguardante proprio la struttura collocata nel cuore di Bergamo in occasione dell’Expo 2015 e lì rimasta fino alla fine di settembre 2017. Secondo il pubblico ministero, Marchesi, attraverso la società Alta Qualità Srl (a cui era stata affidata la gestione della Domus dall’associazione culturale Signum, “creatrice” della Domus stessa e ricomprendente tra i suoi soci anche Marchesi), avrebbe ottenuto «la disponibilità senza costi né oneri» della struttura «per esercitarvi attività commerciale consistita nella somministrazione di cibo e bevande, conseguendo un ingiusto profitto, con danno per l’ente pubblico». Inoltre, sempre secondo il pm, la condotta di Alta Qualità avrebbe «indotto in errore il Comune», visto che la società avrebbe raggiunto il proprio obiettivo «con artifizi e raggiri, consistiti nell’occultare l’impresa commerciale dietro lo schermo dell’associazione Signum, millantata come “soggetto in grado di proporre sul territorio iniziative e attività di interesse collettivo”, con competenze e requisiti per promuovere “un’efficace e qualificata azione aggregativa, promozionale e di valorizzazione del territorio di Bergamo”, trattandosi, in realtà, di un’associazione priva di operatività».
Traducendo dal “legalese” all’italiano, la Procura sostiene che Alta Qualità si sarebbe intascata fondi pubblici fingendo di svolgere attività culturali e sociali quando invece non faceva altro che ristorazione. Ed effettivamente alla Domus un ristorante c’era. Si chiamava Taste ed era...