Lo scoglio della terza stagione, poi...

Il cafonometro delle serie tv Cioè la nuova frontiera culturale

Il cafonometro delle serie tv Cioè la nuova frontiera culturale
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La narrazione degli anni 2010, la letteratura dei nostri tempi, la rovina delle nostre vite, la gioia delle nostre serata. Fidanzarsi, forse, non serve solo a condividere l'abbonamento Netflix? L'amore, forse, non è guardare Game of Thrones insieme? Nuova frontiera culturale, vero e proprio fenomeno di costume. Le serie tv, cafone loro e chi le guarda.

 

10) Il trailer

«Nel prossimo episodio...»; «Prossimamente su...»: dovrebbe essere illegale. Meccanismo di tortura, stillicidio irresistibile, arma di seduzione. Ma uno a un certo punto deve anche andare a dormire.

Livello cafonaggine: l’ultimo e poi spengo.

Piace perché: indispensabile.

 

9) Le prime due stagioni

L’idea è fresca (la maggior parte delle volte), i personaggi sono vivi e con tante cose da dire. La trama si dipana veloce e appassionante, le vite degli spettatori sono inesorabilmente rovinate, la curiosità cresce, le ore di sonno sono un lontano ricordo. Per un tempo che si stima - a seconda della professione e degli impegni quotidiani del soggetto utilizzatore - tra una settimana e un mese e mezzo, non ci sarà altro pensiero, altro richiamo, altra attesa, altro appuntamento al di fuori del successivo episodio della serie preferita. È una realtà, accettiamola.

Livello cafonaggine: dipendenza affettiva.

Piace perché: endorfina facile.

 

8) La terza stagione

Come il terzo anno della relazione, quando tutto inizia inevitabilmente a perdere smalto, quando si deve capire se la trama è forte, se c’è qualcosa in più sotto l’invaghimento, oltre i weekend, dietro gli ormoni, ecco che arriva la terza stagione. Ammettiamolo: la maggior parte delle volte tutto inizia a prendere una deriva al limite dell’imbarazzante. Dialoghi infelici, risvolti inverosimili e paraculo. La delusione inizierà a farsi strada e, come sempre nella vita, una nuova passione più verde e florida inizierà a solleticare i nostri sensi. Ma, passata la terza stagione con resistente credibilità, con voglia, con stile, è fatta: si va dritti alla settima, al finale di serie epico, ai pianti come quando finì Non è la Rai.

Livello cafonaggine: amore vero.

Piace perché: Non è la Rai per noi non è mai finita.

 

7) Lo spin off

Garanzia di immonda fetenzia. Tralasciare, sorvolare, ignorare.

Livello cafonaggine: sciacallaggio.

Piace perché: fa sempre schifo.

 

6) Lo spoiler

Il nemico, l’infame, il pazzo, il criminale. Che non esista ancora un reato connesso all’ignobile pratica di svelare gli sviluppi o – peggio – il finale è un’evidente lacuna del Decreto Sicurezza. Che sia sui social, a tavola, al lavoro, sui mezzi, ovunque nel mondo, lo spoiler, peggio se involontario, è in agguato. Ne derivano scontri fisici, litigate determinanti, urla assordanti, sedute psicoanalitiche, sessioni di ipnosi, grande senso di frustrazione, improvvisa perdita di stimoli, nei casi più gravi anche di appetito. Non si fa. Sappiate anche che per la legge del karma uno spoiler dato è uno spoiler preso. Nella proposta di legge andrebbe inserito un termine di prescrizione: svelare il finale di How I met your mother può considerarsi spoiler? No.

Livello cafonaggine: cattiveria.

Piace perché: impossibile sfuggirlo.

 

5) Argomento jolly

Vuoi salvare una conversazione deludente in calcio d’angolo? Sei nella zona del tavolo con gli Antipatici alla cena aziendale di Natale? Chiedi quali sono le serie preferite dei commensali più prossimi e vedrai, potrai dirigerti al bancone e disinfettarti con litri di Braulio senza essere notato.

Livello cafonaggine: del più e del meno.

Piace perché: Game of Thrones.

 

4) Il binge watching

Il rifugio dei tempi moderni: guardare uno dopo l’altro senza soluzione di continuità gli episodi di una serie tv. Attività gettonatissima in orari notturni. Complice il più cafone di questa lista (vedi punto 1) che propone le serie tv in forma di cofanetto, si è sviluppata anche la deriva demenziale del binge racing, che consiste nel consumare tutti gli episodi in 24 ore. Storcere il naso indica che i 25 anni sono passati e che lo snobismo culturale ha intaccato per sempre la capacità di giudizio, un tempo aperta e democratica: quando ti chiudevi in casa a finire il libro di Harry Potter, non era forse la stessa cosa?

Livello cafonaggine: isolamento.

Piace perché: isolamento.

 

3) I telefilm

Solo per capire l’età di chi pronuncia questo termine così Anni ‘90. Solo per tracciare una linea tra Italia 1 e il resto del mondo. Ma Baywatch, oggi, sarebbe una serie?

Livello cafonaggine: nostalgia canaglia.

Piace perché: vintage.

 

2) Serie italiane vs serie americane

Il martelletto del giudice, l’italiano mafioso, il romanesco, il romanesco, il romanesco. La macchina che si incendia, il prete, il caffè.

Livello cafonaggine: luoghi comuni.

Piace perché: rassicurante.

 

1) Netflix

Un Megavideo 2.0 che ce l’ha fatta. Grazie. Ti dobbiamo molto.

Livello cafonaggine: prenditi la mia vita.

Piace perché: Netflix, quando stavo male ed ero sola e nessuno mi ascoltava e nessuno mi voleva, solo tu, Netflix. Solo tu. Quanto t’amo.

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