Un viaggio particolare

Trovarli e visitarli per poi perdersi Alcuni dei labirinti più belli al mondo

Trovarli e visitarli per poi perdersi Alcuni dei labirinti più belli al mondo
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I labirinti: opere fatte per sfidare la natura, per costringere a perdersi e poi ritrovarsi, per disorientare, per mettere di fronte a continue scelte, a una risoluzione che sembra non arrivare mai. Come i labirinti abbiano colpito per secoli generazioni e generazioni di scrittori, poeti e semplici cittadini, non è facile capirlo. Forse il segreto sta proprio nel trovarsi di fronte a un confine tra l’abilità umana e la sua limitatezza, nella capacità di creare percorsi fatti per sfidare se stessi e la natura.

 

 

Di questo gioco in cui l’immaginazione sfida il reale è un chiaro esempio il Longleat Hedge Maze, il labirinto dei labirinti, un prodigio tra ingegneria e botanica costruito in Inghilterra, tra Bath e Salisbury. Si tratta di uno tra i labirinti più lunghi del mondo, che mette alla prova coloro che scelgono di percorrerlo con le sue siepi di 250 centimetri di altezza che impediscono anche ai più alti di cercare indizi verso l’uscita (il record di percorrenza del labirinto è di venti minuti). A sfidare Longleat c’è un’opera di casa nostra, ideata da Franco Maria Ricci, creatore del labirinto considerato il più grande in ampiezza al mondo, tre chilometri in una foresta di bambù altissimi, sessantamila esemplari che coprono otto ettari per un vero labirinto da record che si trova a Fontanellato, poco distante da Parma. Un fascino ancora più grande hanno, però, i labirinti “perduti”, come quello etrusco citato da Plinio il Vecchio nel suo Naturalis Historia, dove, assieme ai labirinti di Cnosso, Lemno e Meride, si parla anche quello di Porsenna, re di Chiusi, allora potentissima città etrusca. Secondo quanto narrato da Plinio, il sovrano si era fatto costruire un intricatissimo mausoleo nel quale far riposare la propria anima, decine e decine di metri sormontate da una sorta di piramide. Di questa, però, come di tante altre storie legate al misterioso popolo degli etruschi, non resta traccia nonostante le ricerche portate avanti per anni dagli archeologi.

Cattedrale di Chartres
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Il labirinto della Cattedrale di Chartres

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Il labirinto di Fontanellato

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Il Longleat Hedge Maze

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Il labirinto di Samsoe

Un labirinto molto conosciuto è, invece, quello della Cattedrale di Chartres, creato alla fine del XII secolo per rappresentare, in un disegno di tredici metri di diametro sulla pavimentazione della navata centrale, un percorso di avvicinamento spirituale a Dio, un labirinto fatto di tortuose curve e angolature che centinaia di fedeli hanno percorso in ginocchio lungo i suoi 261 metri che potevano sostituire il pellegrinaggio in Terra Santa, praticabile solo per pochi. Tra i labirinti moderni spicca invece quello di Samsø, una piccola isola danese famosa per la sua attenzione alla sostenibilità ambientale e dove due coniugi, Erik e Karen Poulsen, hanno creato un labirinto che si estende su un’area di sessantamila metri quadrati in un percorso che misura più di cinque chilometri e che ha fatto entrare questo luogo nel Guinness dei primati. Nelle isole Zayatsky, invece, il record non è nella lunghezza ma nella quantità di labirinti presenti in questo arcipelago del Mar Bianco: sei isole protette dall’Unesco che custodiscono una grande varietà di labirinti, una vera e propria collezione, con percorsi dalle diverse funzioni, dalle trappole per pesci a quelle per gli spiriti malvagi. Un luogo magico e affascinante, che interroga i visitatori anche sul concetto di viaggio e di ricerca di sé.

Che si tratti di labirinti umani nati per sfidare la natura, di opere di cui resta traccia solo nella letteratura o nelle leggende, oppure di percorsi che continuano, nei secoli, a farci riflettere sul modo in cui poter avvicinarsi a Dio, i labirinti restano luoghi affascinanti dove perdersi e ritrovarsi in tante parti del mondo.

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