Anastasio, un vincitore annunciato accusato di pendere a destra
Non ha avuto neanche il tempo di godersi il trionfo a X Factor che si è subito trovato catapultato dentro il tritatutto delle polemiche. Lui è Marco Anastasio, 21 anni, rapper di Meta di Sorrento, arrivato al talent di Sky nella squadra dell’espertissima Mara Maionchi. Era il vincitore annunciato, una sorta di predestinato. «Personalità, bravura attorale e cantautorale, il giusto mix di rime e strofe, una sorta di teatro/canzone rivisitato espresso da un talento fuori dalla norma» ha scritto Luca Dondoni, esperto inviato de La Stampa.
Ma appena spente le luci del trionfale palco del Forum di Assago, c’era una bella trappolona ad attendere Anastasio. Gliela aveva tesa un podcast satirico di commento e opinione, Ingranaggi, che sul proprio profilo Instagram (@ingranaggipodcast) hanno pubblicato una sorta di "inchiesta". Scavando nel profilo Facebook del vincitore, sia quello personale che esisteva sin da prima del talent che quello più professionale lanciato in occasione del programma, Ingranaggi, pur con le dovute cautele del caso, ha messo in luce come Anastasio (nella sua pagina personale) sia fan, almeno su Facebook, di Matteo Salvini, ma soprattutto della destra estrema americana, di Casa Pound, di Weinstein e di altri personaggi controversi. Per fare qualche esempio: Marco ricondivide una notizia di TgCom titolata "Weinstein, colpo di scena al processo: spuntano sms d’amore di un’accusatrice", ma poi chiude con la caption ironica: «Forza Napoli sempre». I suoi like sono per tutti, Trump e Salvini compresi. A settembre Anastasio condivide un contenuto di un sito, Weltanschaung Italia, di stampo decisamente di destra. Questa è la frase che gli era piaciuta: «Contro-narrare il tempo presente distorto dai media proponendo una visione del mondo distante dal relativismo esasperato dell’era post-moderna». Tra i like ricevuti alla sua pagina c’erano poi anche alcuni firmati Casa Pound, così la frittata era fatta.
Nell’intervista post vittoria, il povero Anastasio ha dovuto difendersi dall’assalto di domande di giornalisti che volevano saperne di più e che hanno iniziato a chiedergli di tutto meno che di musica. Lui non si è lasciato cogliere di sorpresa e con (più o meno) brillantezza ha respinto tutti gli assalti. Ha cercato di far capire che a 21 anni su Facebook possono anche scappare delle goliardate. Ha chiarito senza mezzi termini di non essere simpatizzante di Casa Pound, anche perché non potrebbe mai «approvare una scelta per la violenza». Anche sull’immigrazione, dove tutti lo aspettavano al varco per sospetta xenofobia, se l’è cavata con una citazione colta di Benedetto XVI, quando Ratzinger aveva auspicato che nel mondo vincesse il «diritto di non dover migrare». Certo alla domanda se si sentisse di “destra”, lui ha risposto secco e senza tentennamenti: «Non sono schierato a sinistra, questo è sicuro». Quanto ai fans, difficile che queste polemiche scalfiscano la popolarità che Anastasio si è conquistato con la creatività dei suoi rap. Come ad esempio questo, che sta diventando un tormentone: «Sogno il giudizio universale sgretolarsi e cadere in coriandoli sopra una folla danzante di vandali, li vedo al rallenty, miliardi di vite mentre guido il meteorite. Sto puntando lì».