Perché le scuole non vanno più al Museo del Presepio di Dalmine?
Il loro grande rammarico è uno solo: le scolaresche non vanno più in visita al museo del Presepio di Brembo di Dalmine. «Ricordo che fino a sei o sette anni fa c’erano tantissimi bambini che venivano qui durante tutto l’arco dell’anno – spiega Angelo Sorti, vicepresidente dell’associazione titolare del museo –. Ora i tempi sono cambiati, noi mandiamo sempre gli inviti agli istituti comprensivi della provincia, ma non ci risponde mai nessuno». In effetti, per coloro che frequentavano le elementari negli anni ’80 e ’90, il Museo del Presepio era quasi una tappa obbligata. Se lo ricorda anche Angelo: «C’erano tre o quattro scolaresche ogni settimana, arrivavano pullman pieni di bambini che rimanevano incantati davanti alle nostre esposizioni, soprattutto a quella meccanica. È un peccato che nessuno ci sostenga più in questo senso».
L’altro rammarico è che i dalminesi non riconoscono l’importanza del patrimonio culturale custodito in questo museo, fondato 44 anni fa da don Giacomo Piazzolli, parroco di Brembo, grandissimo appassionato di presepi. «Almeno a Natale, i residenti potrebbero venire a fare una visita – dice Sorti –. Per fortuna arrivano pullman da tutta Italia e anche da alcuni Paesi europei. Domenica ne aspettiamo uno dalla Germania, le scorse settimane sono venuti in visita da Venezia, da Torino, dalla provincia di Milano». I presepi dalminesi però girano l’Italia. Nel periodo natalizio enti e associazioni chiedono in prestito un presepe da esporre: una volta lo facevano le banche che, in cambio, sostenevano l’associazione con delle donazioni; oggi invece...