«E l'Atalanta?». Dialogo al bar Genoa brucia, la Juve fa paura

«E l'Atalanta?». Dialogo al bar Genoa brucia, la Juve fa paura
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«Bepo l’è Nedal...».

«Fabio, tanti auguri. È una bella festa, tutti sono più buoni e poi si riscopre un po’ il senso della famiglia. Si sta insieme. E i problemi volano via, anche quelli dell’Atalanta...».

«Appunto Bepo, e l’Atalanta?».

«Che nervi, che polli! Ma perdit öna partida assurda (abbiamo perso una partita assurda), il Genoa è una squadra di picchiatori con un centravanti proprio forte. Noi abbiamo sbagliato il rigore con Ilicic e lì si è capito tutto. Sconfitta davvero pesante...».

«Bepo io ero in tribuna con il mio amico e compagno di viaggi al seguito della Dea Giacomo Mayer e abbiamo avuto la sensazione che subito c’è stata guerriglia in campo».

«Vero, ma non avevano altre armi..».

«Con il passare delle ore, la rabbia per quello che abbiamo visto e vissuto lascia il posto allo sconcerto per alcune prestazioni molto negative. Bepo, Ilicic al pöl mia giöga issè (Ilicic non può giocare così male».

«Al ma parìa öna scetina in mès a u branco de leù (mi sembrava una bambina piccola in mezzo ad un branco di leoni). Eppure qualche partita di livello l’ha giocata, dovrebbe capire subito che film si sta vedendo».

«Ogni volta perde l’occasione per fare il salto di qualità, ogni volta appena lo pressano un po’ di più esce dalla partita. Considerando il suo livello questa cosa non è accettabile. Come sono difficilissime da digerire le sue espulsioni di Palomino e Toloi: Rafael ci teneva tantissimo a giocare con la Juventus, me lo ha raccontato la Flavia, ma evidentemente in campo non ci pensi. Che peccato».

«Fabio, io sono molto più contrariato con Gasp».

«"Contrariato”? Bestia, come siamo forbiti...».

«Oh mama che stress, so ‘ncasàt mei issè? (sono incavolato, meglio così?».

«Certo Bepo, spiega...».

«Il cambio Zapata-Barrow non ha nessuna logica. Rigoni per Gomez è già più logico perché ti metti 3-4-3 e cerchi di allargare un po’ il gioco contro una squadra che si copre a pieno organico. Ma se metti Barrow centravanti per uno come Zapata è un po’ come andare in guerra con le pistole giocattolo. Proprio non capisco, anche il mister ogni tanto le combina e ultimamente qualche errore di troppo lo ha fatto».

 

 

«E adesso arriva la Juve».

«Partita inutile...».

«Bepo! Sa cüntet so?? (Cosa stai dicendo...)».

«Fabio, i ma sta sö i bale. A tutti stanno sulle balle. Sono antipatici, senza colori e vincono sempre. Se non sei juventino, la Vecchia Signora è come la sabbia nelle mutande: fastidiosa e irritante. Però bisogna essere onesti e dire che hanno una marcia in più, sono clamorosamente più forti di tutti gli altri. E allora cosa giochiamo a fare?».

«Bepo, dobbiamo provarci».

«Bepo, Fabio ha ragione. Bisogna provarci, io non ci sarò ma noi siamo l’Atalanta».

Dietro di noi, al tavolino del Civico 1 è seduto Marten de Roon. Stampelle d’ordinanza e sorriso comunque stampato in volto, l’olandese è pronto per andare a Zingonia ma si inserisce nella discussione pur non conoscendo il Bepo.

«Marteeeeeeeeeeeeeeeeeeen!!! Che emozione!!».

«Bepo, ocio ala gamba: quase Romero al gala spaca (quasi Romero gliela rompe)».

«Giusto Fabio, come stai Marten?».

«Mi sono spaventato, è andata bene. Incredibile come non sia stato dato il cartellino rosso, sono fortunato perché non si è rotto nulla, ma ho rischiato davvero. Capita, dai pensiamo alla Juve».

«Marten, sono ingiocabili...».

«Fabio, se la dic che me proaga, an ga proa» (Fabio, se ha detto che bisogna provarci, ci proviamo).

«Certo Bepo, certo. Ma senza di lui e i due centrali titolari è tutto ancora più difficile».

«Fabio, mai molà! (mai mollare). L’ho imparato da voi qui a Bergamo e incarna perfettamente il mio spirito olandese. Prima giochiamo e ci proviamo, poi al massimo perdiamo. Ma se hai dato tutto, non hai nulla da rimproverarti e indipendentemente dai punti conquistati hai vinto. Per te e per la tua gente».

«Buon Natale Marten, a te e a tutta la famiglia».

«Buon Natale a voi e a tutti i lettori di BergamoPost».

«Bepo, set sensa parole?».

«Per forsa... Ho domandat a Babbo Natale la maglia de de Roon, Mariuccia la ma fa troa ol Marten. La prosima ölta ghe domande 50 euro, magari na ria ü miliu!» (ho chiesto a Babbo la maglia di de Roon e mi ha fatto trovare Marten, la prossima volta provo con 50 euro che magari arriva un milione!).

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