Una nuova Baby per Dirty Dancing «Io come lei, peperina e secchiona»

Una voce solare, che conquista, quella di Vanessa Innocenti. Con un accento romagnolo (è di Cattolica) quasi impercettibile. Si definisce una secchiona: grazie alla sua preparazione minuziosa (oltre naturalmente al talento) ha sbaragliato ben 600 concorrenti nei casting per il ruolo di Baby nella nuova edizione del musical “Dirty Dancing”, che stasera è al Creberg Teatro, in occasione del 30° anno dall’uscita del film. Ci recita (e canta) anche una talentuosa bergamasca: Giulia Sol sa Treviolo. I biglietti sono andati esauriti.




Vanessa ha 25 anni ed è un enfant prodige: a 8 anni già recitava. Una curiosità: aveva come insegnante Raffaele Bersani, padre del cantautore Samuele. «Mi sento molto vicina al personaggio: Baby è tosta ma di buona famiglia, e le piace studiare, proprio come me». Sogna l’America: «Non rinnego l’Italia, ma la carriera internazionale mi affascina più di ogni altra cosa. Mi piacerebbe diventare come i grandi attori statunitensi, che sanno fare tutto. Meryl Streep, per dire». Il titolo ha appassionato e continua ad appassionare vecchie e nuove generazioni di fan, in una trasversalità che fa condividere battute, canzoni e sensazioni. L’allestimento diretto da Federico Bellone è in tournée da tre mesi e sta facendo numeri da capogiro. In scena il racconto del magico e movimentato incontro tra la giovane Baby Houseman e il fascinoso maestro di ballo Johnny Castle. E nella tipica atmosfera festosa del villaggio turistico, nasce la loro storia d’amore, coronata da balli ad altissima carica sensuale.
Adattamento italiano. I dialoghi sono stati tradotti da Alice Mastroni, mentre le canzoni sono cantate dal vivo in lingua originale, sulle basi. Una piccola orchestra di 5 elementi esegue in scena i pezzi più famosi della colonna sonora. Eleanor Bergstein, autrice del film e dello spettacolo teatrale, ha affiancato il team italiano nella ricerca del cast, proprio a garanzia della bravura degli attori e della qualità dello spettacolo che, in ogni parte del mondo in cui viene rappresentato, deve mantenere le caratteristiche originali.