Dentro Forza Italia c’è chi ammicca alla Lega (tipo Alessandro Sorte)
Il 29 settembre scorso, alla Fiera di Bergamo, il consigliere regionale (nonché coordinatore provinciale di Forza Italia) Paolo Franco e i parlamentari azzurri Alessandro Sorte e Stefano Benigni si sono presentati sul palco insieme al governatore ligure Giovanni Toti. Doveva essere un convegno del partito fondato nel lontano 1994 da Silvio Berlusconi, ma dei vessilli azzurri con bandiera tricolore neanche l’ombra. C’era invece, alle loro spalle, un nuovo slogan: «L’Italia Forte. Ricostruire il Paese, tornare a crescere».
Nonostante le molte smentite arrivate, pare proprio che quell’evento sia stata la manifestazione più evidente di un malessere che, da tempo, diversi esponenti di Forza Italia covano. E di cui Toti si è fatto portavoce. Il presidente della Liguria, infatti, non ha mai nascosto di desiderare un netto cambio di rotta da parte del partito di cui fa parte e che prevede, principalmente, due step: l’addio alla leadership “totalitaria” di Berlusconi e l’avvicinamento (se non addirittura la fusione) con la Lega di Matteo Salvini. Sebbene le sue continue uscite pubbliche di critica ai vertici azzurri gli abbiano portato in dote non poche ramanzine (da ultime quelle di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini), è anche vero che le sue posizioni sono supportate da diversi esponenti di Forza Italia, in particolare dalle nuove leve. E, tra queste, spiccano quelle bergamasche.
Gli azzurri bergamaschi hanno portato in Parlamento, durante le elezioni del 4 marzo scorso, quattro diverse personalità: il sempreverde Gregorio Fontana, la già senatrice Alessandra Gallone e i giovani Benigni e Sorte. E proprio questi ultimi sembrano quelli che più stanno spingendo per cambiare volto a Forza Italia. In particolare Sorte, che dopo...