Il dodicesimo segreto dell'Atalanta di quest'anno

Il dodicesimo segreto dell'Atalanta di quest'anno
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Uno dei segreti dell’Atalanta di questa stagione è il rendimento dei cosiddetti “dodicesimi”. La formazione nerazzurra sta trovando continuità di prestazioni e di risultati anche grazie a quei ragazzi che entrano in campo in situazioni difficili o comunque di emergenza. Chiaramente non siamo di fronte ad alternative dello stesso livello dei titolari, ma tuttavia davanti qualcosa si può fare e rispetto all’anno scorso le cose sono parecchio cambiate.

 

 

Difesa: in cinque per tre posti. Il pacchetto arretrato della Dea ha cinque giocatori di ottimo livello per tre posti da titolari. Palomino, Toloi e Masiello sono stati titolari per larga parte del girone di andata, Mancini però è il miglior marcatore della difesa e in questo momento ha probabilmente un po’ superato proprio Masiello (anche per via dell’infortunio del viareggino) nelle gerarchie. Djimsiti sembrava l’ultimo della combriccola e invece ha già collezionato diverse presenze e pure un gol contro l’Inter.

Se non ci fosse stato quel brutto infortunio in ritiro, anche Marco Vernier probabilmente lo avremmo già visto in campo e l’altro baby Bettella è passato al Pescara dopo alcuni mesi di apprendimento con il Gasp. Il mister, soprattutto in difesa, ha una serie di movimenti e di equilibri che possono essere affinati solo nel tempo e con il lavoro. Arrivare a questo punto della stagione con tante certezze in difesa è fondamentale anche se, lo dicono i numeri, il rendimento è stato magari un po’ sotto le aspettative.

 

 

Centrocampo: almeno un’alternativa in ogni ruolo. Uno dei punti di forza della squadra è la linea di mezzo. Sugli esterni, grazie anche al grande spirito di adattamento di Castagne sulla corsia mancina, ci sono tre giocatori per due posti come Hateboer (nazionale olandese), Gosens e Castagne (nazionale belga) più Reca (nazionale polacco) che non ha ancora espresso il suo potenziale ma che è in rampa di lancio. Adnan rienterà a Udine dopo la Coppa D’Asia, per il resto se serve una mano si attingerà dalla Primavera.

La coppia di centrocampisti titolari è Freuler–de Roon, in assenza dell’olandese si sono alternati Pasalic e Pessina con Valzania che è andato a giocare al Frosinone e anche se il rendimento dei sostituti non è sempre stato all’altezza dei titolari (che sono due nazionali di Svizzera e Olanda) la squadra ha comunque tenuto molto bene il confronto e i risultati si stanno vedendo. Dal mercato, in questo momento, non arriverà forse qualcuno solo in caso di partenza di Pasalic, ma non ci sono avvisaglie in questo senso e ormai alla fine del mercato mancano pochi giorni.

 

 

Attacco: tridente spettacolo e Barrow. Manca uno? In avanti, con Gomez nel nuovo ruolo alla Iniesta e lo spietato centravanti colombiano Zapata, c’è Ilicic. Quando lo sloveno si accende, l’Atalanta diventa incontenibile e il mister lo utilizza con molta maestria anche facendolo partire dalla panchina: a Sassuolo ha giocato Barrow e quando Ilicic ha fatto il suo ingresso in campo ha segnato una tripletta mettendo al tappeto definitivamente l’avversario. Intervenire in questa zona di campo non è semplice e solo con un giocatore come Defrel si migliorerebbe davvero il reparto inserendo un’alternativa di lusso.

Il ragionamento è semplice: Kulusevski al posto di Tumminello che andrà in prestito è l’alternativa giovane, oltre a Barrow bisogna trovare un giocatore disposto a giocare meno partite da titolare, ma che si senta comunque importante e che possa fare qualcosa di molto proficuo per la squadra quando viene chiamato in causa. Per fare un paragone con il passato, oggi all’Atalanta servirebbe un Massaro dei tempi d’oro del Milan: il classico tarantolato che anche in pochi minuti può fare qualcosa di importante per la squadra.

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