Il caso

Falsificano i certificati vaccinali Indagati genitori bergamaschi

Falsificano i certificati vaccinali Indagati genitori bergamaschi
Pubblicato:

Una coppia residente nella Bergamasca è finita sotto inchiesta per aver postdatato il termine con cui erano stati convocati per sottoporre la loro bimba di tre anni alle vaccinazioni previste dalla legge. Il documento era necessario per l'iscrizione in una scuola dell’infanzia che si trova nella provincia di Lecco. La Procura di Lecco ha aperto un’indagine: la coppia è accusata di falsità materiale.

Le indagini. Le indagini sono scattate dopo alcuni controlli a campione per accertare il rispetto della legge sull'obbligo vaccinale. Dalle verifiche incrociate, sono risultate diverse le date della documentazione rilasciata dall’Ats (Agenzia di Tutela della Salute) e quelle presentate dai genitori alla scuola materna. Nel secondo caso era posticipata la data della lettera ricevuta e dell’appuntamento all’Ats dove si sarebbero dovuti presentare con la bimba. Da qui l'avvio dell'inchiesta.

«Precedente grave in famiglia». Il legale della coppia ha spiegato che i due genitori hanno «cercato di posticipare il termine delle vaccinazioni per tutelare la figlia» dai supposti rischi che, a loro dire, la bimba potrebbe correre, in quanto in famiglia sarebbe stato individuato «un danno grave e permanente da vaccino» a una zia (la sorella della mamma). Per tale precedente, la coppia aveva chiesto all’Ats un consulto specifico, senza però ricevere risposta. Da qui la decisione di modificare le date sui certificati vaccinali della figlia. Se la piccola non verrà vaccinata entro il 27 marzo, dovrà lasciare l'asilo.

L’assessore: «Manomettere certificati vaccinali è reato». «Ci sono tutti gli strumenti per verificare se i propri figli sono incompatibili con le vaccinazioni. Chi commette atti come la falsificazione dei certificati corre rischi inutili e assurdi che hanno anche conseguenze penali», commenta Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare. L'assessore, oltre a ricordare che «manomettere» un certificato vaccinale o rilasciare una autocertificazione non veritiera «è un reato», ha sottolineato che, come prevede la legge, «tutti coloro che hanno problemi non vengono vaccinati. È sufficiente la dichiarazione del pediatra» con cui si attesta che possono insorgere reazioni gravi. Gallera ha precisato anche che le Asst regionali hanno ambulatori con specialisti a disposizione per aiutare i genitori a risolvere qualsiasi dubbio. Quindi, se i genitori si fossero rivolti a tali ambulatori, avrebbero avuto in mano un foglio con un appuntamento.

Seguici sui nostri canali