Tour in spiaggia per Salvini e Jova E i rivali stanno a guardare
L’estate 2019 sono loro: da una parte Jovanotti col suo Beach Tour in 15 tappe, dall’altra Matteo Salvini che ha dato appuntamento sulle spiagge italiane ai suoi fan: ben 23 tappe in cartellone a cominciare da quella di ieri sera a Sabaudia. Hanno qualche caratteristica comune i due tour dell’estate. Innanzitutto riempiono spiagge e piazze delle località di mare. In secondo luogo prendono i riflettori tutti per loro. Hanno sgominato la concorrenza, a livello musicale e a livello politico: agli altri, a quanto sembra, non resta che stare a guardare. Si parla di loro e solo di loro. Ci mettono anche della genialità, perché da parte di Jovanotti inventarsi in corso l’appuntamento finale di Milano sui prati oggi tranquilli di Linate è operazione geniale, che chiude il tour con un richiamo al “ritorno al lavoro”. Da parte di Salvini l’idea di associare una battaglia politica giunta ormai al suo acme con il clima vacanziero delle spiagge è operazione che conquista consensi quasi per contatto.
Se questo accade è perché Jovanotti e Salvini sanno rappresentare oggi l’Italia meglio di qualsiasi altro, comunque la si pensi e a qualunque parte politico o musicale si appartenga. Tutt’e due hanno quell’istintività vincente che conquista. Hanno una elementarità di messaggio che fa breccia senza difficoltà nell’istintività collettiva. Sono tendenzialmente allegri, anche se per Jovanotti la cosa è più semplice, mentre Salvini è chiamato a scatenare una dose di aggressività che non sempre comunica allegria. Sono certamente due personaggi a una dimensione, senza sfaccettature e che sanno mostrarsi senza ombre e senza ambiguità. Quello che sono è nelle loro canzoni o nei loro slogan. Oltretutto, per confermare questa contiguità, anche Matteo Salvini sconfina volentieri nella musica, con gli inni che aprono i suoi comizi, le canzoni cantate con il pubblico. Nella sua estate on the beach ha fatto anche deejay e ha ballato sul palco delle cubiste. Insomma ha dimostrato di avere chance come rockstar...
Si potrebbe dire che Jovanotti e Salvini rappresentano però due Italie. Una più giovane e libertaria, l’altra più retriva e conservatrice. Una piena di speranze e di voglia di vivere, l’altra piena di rancori e di rabbia. Ma è uno schema che non tiene, perché le contiguità tra quelle due Italie sono più d’una. Non è un caso che Jovanotti si sia sempre guardato dall’innescare polemiche contro gli aspetti più deteriori del salvinismo (ad esempio in tema di migranti): qualche anno fa Fedez lo accusò di essere troppo morbido con il leader della Lega. Ma oggi Fedez è uno di quelle star che sta a guardare Jovanotti che trionfa sulle spiagge... il pubblico salviniano alla fine è un pubblico che ha voglia di trovare un leader non cervellotico e capace di una carica trainante. E agli altri leader al confronto al massimo balbettano un po’ pateticamente.
La loro è un’Italia che ha molte più affinità di quel che si pensi. È un’Italia a una dimensione, che non ha voglia di farsi psicanalizzare da nessuno. Un’Italia alla fine che ha voglia di essere positiva e ha voglia di positività, per quante ombre si possano scorgere dentro questa ipotesi di vita e di pensiero a binario unico. Comunque sia, mettiamoci il cuore in pace. Questa è la loro estate.