Migliaia i commenti sui social

«Per diventare una campionessa devi pedalare come Gimondi»

«Per diventare una campionessa devi pedalare come Gimondi»
Pubblicato:
Aggiornato:

Migliaia di persone hanno commentato sui social la scomparsa del campione bergamasco. Una dimostrazione di affetto da parte di corridori, giornalisti, politici e soprattutto di tanta, tantissima gente comune. Riportiamo alcuni dei post e delle dichiarazioni che ci hanno colpito.

 

La figlia Norma

«E' un campione di papà, un grande papà. Siamo tutti sconvolti perché nulla lasciava presagire a una cosa del genere... Abbiamo tanti amici che ci stanno sostenendo e ringraziamo tutti per l'affetto che ci stanno dimostrando, in ogni parte del mondo... Purtroppo la vita, così come era solito fare papà, riesce a sorprenderci».

 

Eddy Merckx

«Stavolta perdo io. Perdo prima di tutto un amico e poi l'avversario di una vita. Abbiamo gareggiato per anni sulle strade l'un contro l'altro, siamo diventati amici a fine carriera».

 

Gianni Motta

«Eravamo amici, la rivalità era cessata dopo il ritiro di entrambi dalle corse. Siamo nati poveri, avevo fatto notare a Felice, ma ricchi si spirito. E lui si preoccupava della mia salute: "Mi raccomando - mi disse a maggio - stai in campana". Quanto mi dispiace...».

 

Francesco Moser

«Era un corridore vero, un duro che non mollava mai, eravamo avversari ma ci siamo sempre rispettati... Beveva sempre il mio vino, ogni anno glielo mandavo, di solito prendeva il moscato giallo».

 

Vittorio Algeri

«Che carattere e che personalità! Eppure era una persona alla mano».

 

Davide Cassani

«Era il mio idolo, l'unico idolo della mia carriera. Non avevo ancora dieci anni quando mi sono fatto accompagnare da mio papà all'albergo Olimpia a Imola, dove era alloggiata la Bianchi, solo per poterlo vedere e chiedergli l'autografo. Figuriamoci come mi sentii quando, anni dopo, fuori dal casello autostradale di Parma, Felice in persona mi fece firmare il contratto biennale con Gewiss».

 

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo

«Aveva un grande senso dell'umorismo e una memoria prodigiosa. Ricordava tutti gli arrivi, le tappe, gli episodi della sua carriera. Alla presentazione dell'ultima Granfondo mi rivelò: "Me le ricordo perché le ho fatte in bicicletta"».

 

Gianfranco Gafforelli, presidente della Provincia di Bergamo

«Felice Gimondi era e sarà un esempio per tutta la Bergamasca, soprattutto per i giovani. Un grande campione e un grande uomo».

 

Lara Magoni, assessore regionale, ex campionessa di sci

«Sono cresciuta sulle orme di questo grande ciclista, mio papà aveva appeso un cartello con la scritta "Forza Gimondi" fuori dal nostro hotel a Selvino. Ero poco più che una bambina e mio padre mi diceva che avrei dovuto pedalare come Gimondi per diventare una campionessa di sci».

 

Emanuele Coccolini

«È morto Felice Gimondi, grande campione dello sport italiano. Ci sono uomini che con le loro gesta influenzano la cultura di un popolo, lasciando tracce indelebili e Felice è stato uno di quelli. La vita come una corsa, scalando grandi montagne per poi lanciarsi nelle discese più pericolose. Senza mollare mai. Ciao Felice».

 

Manolo Manterola

«Un gran velo negro cubre ésta tarde la península Itálica, se va el gran Felice Gimondi. La noticia de que ha fallecido Felice Gimondi hoy en la costa de Giardini-Naxos, recorre todo el mundo ciclístico con un gran pesar. Los intentos por rescatarle, han sido ya en vano, un ataque al corazón hace encender las velas por éste gran Campeón. Imposible conceder que en unas pocas lineas se escriba todo lo que ha dejado Gimondi para el deporte de sus amores. Ante tal pérdida, solo queda agradecer su legado, sus historias, sus conquistas y toda las emociones que encendió durante más de una década cosechando 120 triunfos dejando un tremendo ejemplo de deportividad. A sus allegados, seguidores incansables y sobre todo a su máxima representante, Norma Gimondi un grandísimo abrazo con todo el respeto y cariño dirigido a su padre».

 

Amedeo Rogato
«Può un uomo che non conosci personalmente, ma attraverso i giornali e la televisione, diventare tuo amico, esempio da seguire, punto di riferimento per il suo coraggio, la sua tenacia, la sua resistenza alla fatica e alle avversità, la sua correttezza, pacatezza, resilienza. Può. Felice Gimondi è stato per me tutto questo. E lo sarà sempre perché il suo stile di vita è stato ed è il mio. Lottare sempre a testa alta. Riposa in pace».

 

 

Il testo della canzone "Gimondi e il cannibale" di Enrico Ruggeri.

La gola che chiede da bere
C'è un'altra salita da fare
Per me, che sono fuggito subito
Rapporti che devo cambiare
Lo stomaco dentro al giornale
Per me, e devo restare lucido
E quanta strada che verrà
Ma non mi avrai, io non mi staccherò
Guarda la tua ruota e io ci sarò
Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare
di sicuro non arriva più qualcuno dei miei
tutta quella gente che ti grida, non ti fermare
e tu che mi vuoi lasciare
Non ci provare
Non mi stancherò
Scivolano case tra persone fuori a guardare
ci sarà riparo al vento lungo questo pavè
ci sarà la polvere che nel respiro mi sale
ma non mi potrò voltare
non mi chiamare
non risponderò
Ancora più solo di prima
c'è già il cannibale in cima
ed io che devo volare a prenderlo
Sudore di gente dispersa
di maglia di lingua diversa
ma io, il cuore io voglio spenderloE quanto tempo passerà
in mezzo a noi, ancora non lo so
dietro alla tua ruota io ci saròCento e più chilometri alle spalle e cento da fare
di sicuro non ci sarà più qualcuno con noi
devi dare tutto prima che ti faccia passare
io non mi lascio andare
non ci pensare
non mi staccheròScivolano vite e due destini persi nel sole
l'orologio prende il tempo e il tempo batte per noi
non c'è più chi perde o vince quando il tempo non vuole
quando la strada sale
non ti voltare
sai che ci saròCento e più chilometri alle spalle e cento da fare
l'orologio prende il tempo e il tempo batte per noi
non c'è più chi perde o vince quando il tempo non vuole
quando la strada sale
non ti voltare
sai che ci sarò

 

Seguici sui nostri canali