Sono giorni di festa al Patronato Consiglio: cacciate là la testa

Un tendone in mezzo al grande cortile, un campo da calcio balilla umano e alcuni gazebo: il Patronato fa festa. Da ieri, giovedì, a domenica 22, l’ospedale da campo della chiesa bergamasca celebra i suoi novantuno anni nella sede di via Gavazzeni e lo fa a suon di musica, con momenti di riflessione e sedendosi assieme a tavola. Una festa “povera”, secondo lo stile della casa fondata da don Bepo Vavassori. Povera, ma ricca di umanità. E infatti, a seguire lo strano trambusto di questi giorni, ci sono i quasi mille studenti e le decine e decine di ospiti, italiani e stranieri, che hanno trovato istruzione e accoglienza in questo angolo prezioso della città.
Il Patronato San Vincenzo è uno e tante cose insieme. Un luogo di frontiera composto da diverse anime, tutte in prima linea nell’offrire occasioni di crescita ai giovani e sostegno agli ultimi. La festa è un’occasione per far conoscere questa ricchezza: dai progetti educativi a sostegno di ragazzi che vivono situazioni di fragilità familiare o sociale all’accoglienza abitativa a coloro che si trovano in una situazione di difficoltà; dalla Mensa del Povero della stazione delle Autolinee alla grande mensa nella sede di via Gavazzeni, che ogni sera offrono un pasto caldo gratuito a tutti coloro che si presentano sull’uscio. Il Patronato è Bergamo, Sorisole, Endine e Clusone, ma anche Cochabamba, in Bolivia. Una casa senza confini perché don Bepo, già all'origine, aveva insegnato a guardare al di là delle Mura. Nel Paese andino il Patronato è presente con la Ciudad del Niño, una missione che accoglie centocinquanta bambini orfani o in situazione di abbandono. Poi c’è la scuola. Una scuola all’avanguardia portata avanti dall'Associazione Formazione Professionale Patronato San Vincenzo. Da qui sono usciti e continuano a uscire imprenditori e operai, alcuni dei quali hanno segnato la storia dell’industria bergamasca. Sono più di un migliaio gli studenti, nelle sedi di Bergamo, Endine e Clusone.
[Don Bepo Vavassori]
Lo scorso anno, in concomitanza con la chiusura dei festeggiamenti per i suoi primi novant’anni, il Patronato aveva deciso di aprirsi e incontrare chiunque fosse interessato a conoscere il lavoro quotidiano di tanti sacerdoti e laici che offrono la loro vita per aiutare gli altri. Visto il successo, ecco la replica, sempre col sorriso e senza chiedere nulla in cambio. La festa, iniziata giovedì, si concluderà domenica 22. Tutte le sere pizzeria e cucina saranno aperte dalle 19.30; stand e spazi espositivi racconteranno l’attività del Patronato sul territorio. Novità di quest’anno, il venerdì dedicato alle famiglie, in collaborazione con Spazio Circo Bergamo: alle 18.30 si terrà la scuola di circo per i più piccoli e a seguire spettacolo circense e giocoleria. Il momento clou sarà domenica, con il ritrovo degli ex allievi alle 10 e la Messa aperta a tutti alle 11. Alle 12.30 il pranzo su prenotazione (al numero 3923962113).