«Una bellissima sorpresa»

Il primo pellegrinaggio (in bicicletta) sulla nuova Alta via delle Grazie

Il primo pellegrinaggio (in bicicletta) sulla nuova Alta via delle Grazie
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Il cammino dell’Alta Via delle Grazie, lungo 315 km, conduce i pellegrini da Bergamo ai luoghi più suggestivi della Valle Seriana e dell’alto Sebino attraverso numerosi luoghi da scoprire e valorizzare: santuari, chiese, sentieri, natura, arte, cucina e ospitalità nel magnifico teatro delle Prealpi Orobiche, nel cuore della Lombardia, costeggiando il fiume Serio, camminando sulle tranquille sponde del lago d’Iseo, ai piedi dell’imponente massiccio della Presolana... Due i cammini a piedi, suddivisi in 12 e 7 tappe, ma noi ci focalizzeremo sull’itinerario pensato per le bici, realizzato dall’Associazione Culturale Il Cammino di Sant’Agostino in collaborazione con Franco Zanetti di Ebike Tour, Susanna Allegri di Lago Iseo Trasport e Bike Tour, Gian Pietro Mosconi e Nicola Tiraboschi di Orange Mtb. Ne abbiamo parlato con l’albinese Franco Zanetti, che ha partecipato alla predisposizione del percorso e lo ha testato.

 

 

Si presenti ai nostri lettori.

«Sono Franco Zanetti, ho 47 anni, vivo a Desenzano di Albino e mi sono appassionato alla Mountain Bike piuttosto tardi, a quarant’anni: è stata una folgorazione. Ho cominciato da subito a sperimentare nuovi percorsi oltre i tradizionali circuiti già conosciuti, mi sono così avvicinato alle nostre montagne, associando tre passioni: pedali, montagna e fotografia amatoriale».

Da appassionato a guida, quando la svolta?

«Nel 2014 sono stato in Trentino per un’escursione, con un amico, accompagnati da una guida del posto. L’esperienza mi è piaciuta molto, una guida ti consente di scoprire più approfonditamente un territorio. È nato così il desiderio di diventare guida per accompagnare quanti lo volessero alla scoperta del territorio bergamasco, e così ho fatto. Dopo il corso, una volta diventato guida, ho avviato, con l’amico Maurizio Biava, la proposta di Ebike Tour. Abbiamo acquistato otto Mountain Bike con pedalata assistita e iniziato a fare noleggio e accompagnamento, organizzando escursioni alla portata di tutti».

Usa anche lei E-bike?

«Solitamente no, capita a volte nell’accompagnamento agli escursionisti e quando si tratta di tracciare dei percorsi e magari hai poco tempo a disposizione. L’E-bike è un po’ il mezzo del futuro, l’ottanta per cento delle bici in circolazione sono a pedalata assistita, incentivo per tutti alla pratica sportiva e all’escursionismo».

Come è nata la collaborazione con PromoSerio?

«Sono un associato di PromoSerio. Quando nel 2014 ho iniziato questa attività ero l’unico in Lombardia a offrire la possibilità delle escursioni guidate, così la collaborazione è venuta naturale avendo entrambe la mission comune di promuovere e far conoscere le bellezze del nostro territorio. Ho avuto così modo di presentare ciò che faccio, in diverse fiere, come ad esempio alla Bit (Borsa Internazionale del Turismo) che dal 1980 porta annualmente a Milano operatori turistici e viaggiatori da tutto il mondo».

 

 

Veniamo al motivo del nostro incontro: ci parli dell’Alta via delle Grazie.

«È un cammino pensato per i pellegrini nato lo scorso anno da un’idea di Gabriella Castelli e Giovanni Battista Merelli, con lo scopo di riscoprire e valorizzare un lembo della terra di Lombardia. Parte da Bergamo, dal Santuario della Madonna delle Grazie, si inoltra nella Valle Seriana e si insinua nel cuore delle Prealpi Orobiche con l’intento di assaporare la libertà di amare qualsiasi cosa ci circondi: dal sole del mattino al profumo dell’aria pulita, in solitudine o in compagnia, fino alla libertà di raccontarsi a uno sconosciuto, potendo esprimere e condividere tutti questi sentimenti. E in tutto questo sono diversi i fattori che entrano in gioco nella scoperta dei luoghi e delle loro particolarità: dall’ambiente con i suoi paesaggi ai luoghi di culto, come santuari e chiese, che oltre alla valenza religiosa mostrano il grande patrimonio artistico del territorio. E poi ancora, borghi storici e artistici e tipicità enogastronomiche. Un percorso che si snoda attraverso eccellenze di ogni tipo e che assume la “bellezza” come filo conduttore di tutte le esperienze. Dopo 315 km e 17 santuari mariani, si conclude a Bergamo Alta nella Basilica di S. Maria Maggiore».

Ci parli dell’itinerario in bici.

«Sono stato chiamato a collaborare, con altre persone, alla realizzazione di un itinerario dell’Alta via delle Grazie da fare in bicicletta. Abbiamo stabilito il percorso tracciando le tappe giornaliere che in bici passano da 12 a 8. Come per il cammino, il ciclo-pellegrino può trovare ospitalità nelle case convenzionate. Quando il percorso, che è bellissimo, andrà a pieno regime, sono convinto sarà molto frequentato, già ora vedo molto interesse e fruitori provenienti anche dall’estero».

Ci sono i timbri come per quello di Santiago?

«Sì, c’è una credenziale dove il pellegrino raccoglie i timbri che certificano il suo passaggio».

Una volta definito il percorso, lo ha testato di nuovo per intero?

«Sì, l’ho ripercorso integralmente, non negli otto giorni previsti ma in tre, dal 14 al 16 giugno. Partire quella mattina dalle Grazie a Bergamo con la benedizione di don Valentino e don Vinicio (pure lui amante della bicicletta) mi ha introdotto in qualcosa che andava oltre la semplice escursione in bici. Ho percorso 360 km e superato 9.700 metri di dislivello; di fatto è stato il viaggio inaugurale della nuova ciclovia. Ci tengo a sottolineare che, nonostante i giorni precedenti all’escursione siano stati caratterizzati da temporali intensi, ho trovato un percorso perfetto. Chiaramente ho utilizzato una bici muscolare, non quella elettrica, anche se, considerando il notevole dislivello e il carico da trasportare, la consiglio a quanti vorranno vivere questa esperienza. Lungo la Via si trovano vari punti di ricarica e ristoro, e il sito internet dedicato, www.altaviadellegrazie.it, è un bell’aiuto per pianificare il pellegrinaggio».

 

 

L’itinerario è tutto sentiero?

«In bicicletta si viaggia su strade bianche, sentieri e asfalto, purtroppo non siamo riusciti a fare tutto sentiero ma è anche un vantaggio al fine di renderlo accessibile a un maggior numero di persone. Per mapparlo l’ho percorso più volte a tratti prima di sperimentarlo per intero: nonostante conosca il territorio, ogni volta non potevo che rimanere affascinato dalla bellezza dei paesaggi. L’itinerario che ho percorso è stato: da Albino a Bergamo in bici per la partenza, quindi Vertova, Premolo, Novazza, Ardesio (la mia prima tappa, la più dura, di quasi 140 km, che ne ha raggruppate quattro); secondo giorno più tranquillo da Ardesio a Castione, quindi sono sceso da Lantana, Donico, Sovere, Lovere, Sale Marasino (variante non prevista ma dovuta per assenza di appuntamento con il traghetto da Lovere), tour di Montisola e ritorno a Sovere; terzo e ultimo giorno da Sovere a Gandino passando da Ranzanico, Malga Lunga e Valpiana, quindi Casnigo, Albino, Peia, Valle Rossa, Colle Gallo, Fiobbio, Villa di Serio e arrivo alla Basilica di S. Maria Maggiore in Città Alta dove c’era mia moglie ad attendermi per riportarmi a casa, era sera tardi ed ero un po’ cotto (ride, ndr)».

Come è stato accolto?

«Checché se ne dica dei bergamaschi, ho sperimentato un’accoglienza fantastica, una sorpresa. Ho avuto la fortuna di fare una breve sosta a Novazza e mi sono sentito in famiglia; è stato bellissimo anche alla Casa del Pellegrino di Ardesio dove mi hanno aspettato alla sera, ho cenato con gente del posto che era lì ad accogliermi, l’indomani mi hanno offerto pure la colazione in un bar del paese. Mi viene ancora la “pelle d’oca” a pensarci, ho vissuto quei momenti davvero bene. Estasiante anche la sosta successiva a Sovere, nel convento dei frati Cappuccini, ospitato da una ventina di persone della comunità che lì ci vive. Ottima accoglienza anche a Gandino dalle Orsoline. Ho fatto tappa un po’ in tutte le chiese e mi sono stupito dall’emozione che ho provato nel farmi timbrare e firmare la credenziale dal sacerdote di turno che incontravo in quella tal chiesa o santuario».

Pensa di accompagnare cicloamatori lungo questo percorso?

«Tanto per cominciare, a ottobre accompagnerò un gruppo di persone, ma chiunque lo desideri non deve far altro che contattarmi sui social o sui siti www.ebiketour.it e quello ufficiale del cammino».

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