Il Fridays for Future a Bergamo negli occhi e nei sorrisi di chi c'era

Di primo mattino, pareva una giornata plumbea. Invece, col passare delle ore, il cielo s'è aperto. E quando da Piazzale Marconi è partito il lungo corteo del secondo Fridays for Future di Bergamo, il sole ha fatto capolino, quasi a voler accompagnare anche lui la "marcia" allegra e scanzonata, ma allo stesso tempo pregna di significati, dei tremila (per lo più giovani e giovanissimi) scesi per le strade per chiedere ai governanti del mondo un netto cambio di rotta sul tema del cambiamento climatico. Di tempo ce n'è sempre meno, bisogna fare qualcosa. E forse manifestare porta a poco, è vero, ma è come un grido che s'alza sempre più alto e che, si spera, non potrà restare inascoltato.
Tremila persone, dicevamo, hanno sfilato per Bergamo, arrivando alle 12 circa di venerdì 27 settembre davanti a Palazzo Frizzoni. Lì qualcuno ha parlato, ma soprattutto lì si sono alzati i tanti cartelloni preparati dai manifestanti. Ironici e iconici allo stesso tempo. Tra questa massa colorata di persone, c'era anche Stefano Lavelli, nostro lettore e appassionato di fotografia. Armato della sua fidata macchina fotografica, Lavelli ha scattato immagini che raccontano la manifestazione e che gentilmente concesso di riproporvi. Per raccontare, attraverso gli occhi e i sorrisi di chi c'era, cos'è stata questa manifestazione.



































