Pugni e morsi a una guardia Wwf Stava filmando un abuso edilizio

Un’aggressione con calci, pugni e persino morsi, con tanto di rapina di una videocamera, quella che si è consumato a danno di una guardia volontaria Wwf di 47 anni del Naps di Bergamo (Nucleo Aree Protette Speciali). Il fatto risale a domenica 28 settembre, nel primo pomeriggio, al confine dei Comuni di Cenate Sopra e Albino, sul sentiero verso la vetta del monte Misma.
Cosa è accaduto. L’agente Wwf si trovava in loco per attività di monitoraggio nell’area protetta, per valutare la situazione degli stagni presenti sulla vetta del Misma, oltre che per verificare il ripristino dei luoghi interessati da un abuso edilizio e i cui autori avevano comunicato al Comune di Cenate Sopra e alla Direzione della Zsc Valpredina e Misma che sarebbe stato ripristinato in quei giorni. Non è dato capire quale sia stato il motivo per il quale prima due persone di Albino (già identificate: V.N., un ultrasettantenne, e D.N, il nipote di 26 anni), e successivamente con l’aiuto di una terza persona, hanno aggredito la guardia volontaria, prima spingendola a terra e poi con calci e pugni fino a morderle un braccio. Pare che tra gli obiettivi ci fosse la videocamera che il volontario portava con se e che aveva - tra le atre cose - anche documentato la presenza di una moto da cross il cui transito in quei luoghi non è consentito.
Reazione violenta. «Alla richiesta dei documenti da parte del pubblico ufficiale, che indossava la pettorina di servizio e si era qualificato, vi è stata una reazione violenta e sproporzionata alla violazione – scrive il Wwf in un comunicato - a cui sarebbe andato incontro il motociclista, oppure gli autori hanno scaricato sulla nostra guardia volontaria la rabbia di essere stati scoperti nei loro intenti illeciti, arrivando persino alle minacce al volontario affinché non si faccia più vedere in quei luoghi». I reati ipotizzati, che vanno dalla rapina impropria, alla resistenza a pubblico ufficiale in concorso tra loro, sono gravi e fortunatamente non avendo l’agente reagito alla violenza e alle percosse non vi sono state conseguenze permanenti. Il presidente Wwf di Bergamo, Danilo Rossi ha dichiarato: «siamo sconcertati da una reazione di tale ingiustificata violenza... assisteremo in ogni modo il nostro attivista e ci attiveremo affinché tutti responsabili di questa aggressione ne rispondano nelle sedi di giustizia».