Ma chi uccise Marina Loreto? (panchine rosse per ricordare)
«Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani». Queste parole, tratte dalla Lettera alle donne scritta da San Giovanni Paolo II, verranno incise sulla targa commemorativa che sarà inaugurata a Ponte San Pietro durante la mattinata di domenica 24 novembre, alla vigilia della giornata di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
Marina Loreto
La frase verrà posizionata accanto alle due panchine rosse che sono state realizzate nei giorni scorsi in paese, come spiega Ivonne Maestroni, assessore alle Pari Opportunità, Associazioni e Commercio: «Per sensibilizzare l'intera cittadinanza e tutte le generazioni contro la violenza sulle donne abbiamo deciso di rendere ben visibili due simboli che aiutino a riflettere su questa importante tematica anche semplicemente passando o transitando nelle vie del nostro paese: l'impegno infatti vale per tutti i giorni dell'anno e non solo nelle giornate specificatamente dedicate. Di conseguenza sono state scelte due panchine da riverniciare di colore rosso. Una si trova in via Garibaldi, proprio sotto il palazzo comunale, in pieno centro, nello spazio che si affaccia sul fiume Brembo. La seconda invece è collocata nel giardino comunale dietro al monumento del Famedio: quest'ultima ha una valenza particolare perché permetterà alla comunità di ricordare e far vivere la memoria di Marina Loreto, una ragazza del nostro paese uccisa proprio in quel punto nel 1993 per quello che è purtroppo rimasto un caso irrisolto».
Sabato 26 ottobre, 13 coetanei e compagni di scuola di Marina Loreto si sono dati appuntamento per dare una simbolica pennellata scarlatta in segno di vicinanza a tutte le donne che, come la loro amica, sono state vittime di violenza. Tra loro c'era anche Ivonne Maestroni che ha frequentato le medie Dante Alighieri con Marina e che viveva proprio a pochi metri da lei. «Ricordo che aveva un sorriso fantastico, ci incrociavamo spesso in paese, anche dopo la fine della scuola, e il giorno della sua morte è stato un duro...