Allarme lanciato a Ponte San Pietro «La periferia non diventi un ghetto»
Il fabbisogno di case popolari a Ponte San Pietro è in aumento. Secondo un recente rapporto curato dall’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa, gli appartamenti pubblici sono 156, di cui 94 di proprietà comunale e 62 Aler. Ponte San Pietro è stato nominato dall’Ambito dell'Isola Bergamasca come ente capofila per la gestione dei servizi abitativi dell'Isola sulla base della nuova legge regionale di semplificazione e revisione, che prevede nuove indicazioni operative in ordine alla programmazione dell’offerta abitativa pubblica e sociale, oltre a una nuova determinazione dei canoni di locazione delle case popolari Erp (Edilizia residenziale pubblica), come spiega Giovanna Bonizzato, consigliere comunale della maggioranza, Lista Marzio Zirafa sindaco: «La Regione ha predisposto una piattaforma informatica per la raccolta delle domande per i Servizi abitativi pubblici (Sap) e Servizi abitativi sociali. (Sas) e la formazione di graduatorie. Regione Lombardia aiuta in questo modo a gestire le richieste di tutta l’Isola bergamasca o Ambito di zona (24 comuni). Sul sito informatico i cittadini leggeranno un elenco di alloggi assegnabili in tutta l'Isola Bg.sca, con la facoltà di scegliere un alloggio tra cinque comuni compreso quello di residenza. Potranno fare domanda in base alle caratteristiche degli alloggi e delle proprie esigenze: studio, lavoro, salute, barriere architettoniche, numero di famigliari etc. Il bando partirà presumibilmente nella prima metà del 2020. I bandi saranno pubblicizzati e illustrati in sedi idonee nei propri comuni di residenza. Al momento sappiamo che le novità certe riguardano i criteri di assegnazione. Quando il bando sarà pubblicato si potrà capire se ci saranno altre novità».
Un tema che, di recente, ha destato l'interesse anche dell’associazione di volontariato dei genitori di Ponte San Pietro, evoluti nel tempo in un nuova esperienza di impresa, "Il Sogno", una cooperativa sociale che dal 2017 si occupa di problematiche legate all'abitare e all'assistenza familiare. «A Bergamo, la questione non ha mancato di suscitare già qualche perplessità, soprattutto in relazione alle modalità di presentazione delle nuove domande da effettuarsi solo online sulla piattaforma regionale e all’azzeramento delle vecchie liste e graduatorie che creano apprensione soprattutto nei molti richiedenti, soggetti di per sé fragili - spiega Claudio Locatelli, legale rappresentante della cooperativa -. Nel deserto dimenticato delle case popolari, si sta disegnando il futuro di...