Va bene, è uscito il Valencia ma non pensate che sia facile

Va bene, è uscito il Valencia ma non pensate che sia facile
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C’è soddisfazione nell’aria di Bergamo. La esprimono i tifosi dell’Atalanta ad ogni angolo in cui li incontri, si parla del sorteggio di Champions League e il passo falso di Bologna passa quasi sotto silenzio. Le date segnate sul calendario sono già in bella mostra: 19 febbraio a Milano (è un mercoledì) e 10 marzo a Valencia (è un martedì): l’Atalanta è chiamata a scrivere un altro pezzo di storia. E la soddisfazione, pur rispettando al massimo l’avversario spagnolo, è legata al rischio (scampato) di prendere una delle super big presenti nell’urna. Il turco Altintop è stato un piccolo mago.

 

 

Perché è giusto sorridere. Liverpool, Paris Saint Germain, Bayern Monaco e Barcellona sono i nomi delle squadre che stavano nelle palline vicine a quelle di Valencia e Lipsia. Pochi millimetri, tutte nella stessa “boccia”. Quando è stata estratta la pallina con il nome dell’Atalanta eravamo già al terzo sorteggio, francesi e Manchester City (non affrontabile dalla Dea) avevano già visto il proprio destino scritto con Borussia Dortmund e Real Madrid e quindi il rischio di prendere una big era altissimo. Contro una qualsiasi delle quattro squadre più pericolose avremmo parlato di voglia di combattere, di speranza di far bella figura, di stadio da urlo che sarebbe stato vissuto. Qui, invece, si parla di doppia gara alla pari in cui i gol in trasferta valgono doppio (e l’Atalanta segna sempre) e contro un avversario che ha di sicuro molto valore, ma il cui impatto complessivo nella mente e nelle valutazioni di addetti ai lavori e appassionati non potrà mai avvicinare quello, per fare un esempio, del Barcellona pescato dal Napoli.

 

 

Perché bisogna stare molto attenti. Fatta la doverosa premessa e spiegata la fiducia, veniamo ai dettagli. Il Valencia ha vinto un girone con Chelsea e Ajax, nell’ultimo turno gli spagnoli hanno vinto 1-0 in casa dei lancieri (che erano primi a 10 punti) mandandoli in Europa League e conquistando il primo posto con il Chelsea (a pari punti), dietro per gli scontri diretti. Il dato non è per nulla banale: se all’ultima giornata ti presenti ad Amsterdam e conquisti l’unico risultato in grado di qualificarti sbattendo fuori l’Ajax, meriti grande rispetto. Dal punto di vista tecnico il Valencia gioca un 4-4-2 abbastanza classico, ma per fare una valutazione approfondita sulla formazione spagnola sarà necessario attendere qualche settima. In questo momento ci sono alcuni infortunati come Gameiro, Maxi Gomez, Cheryshev, Piccini, Guedes e se dovessero recuperare tutti al meglio il calcio che propone il tecnico Celades diventerebbe molto pericoloso. Poi c’è il mercato, c’è l’Atalanta che deve recuperare i suoi pezzi grossi (Zapata domani sarà a Bergamo e il rientro è ormai sempre più vicino) e c’è un popolo già in fibrillazione per la doppia sfida.

 

 

Le parole di Percassi. È parso decisamente soddisfatto il presidente Antonio Percassi a Sky pochi minuti dopo il termine del sorteggio. «Ce la giochiamo, sicuramente, possiamo fare bene e devo essere sincero: tra le opzioni a disposizioni era la squadra che consideravo come l’ideale. Sono una squadra tosta e di esperienza, sarà durissima ma speriamo davvero di prendere uno squadrone alla prossima giornata. Si Può fare? Preghiamo che è meglio». Per il massimo dirigente della Dea si è trattato di una grandissima esperienza. «Guardavo in faccia gli altri dirigenti – ha confessato - e per loro era normale, per noi era la prima volta e certamente sarà una bellissima avventura. Stiamo vivendo qualcosa di grande, sono esperienze che permettono al club di migliorare e crescere. Il City ci ha fatto un grande in bocca al lupo prima del sorteggio: è bello avere instaurato certi rapporti e anche sotto questo aspetto stiamo crescendo. Eravamo partiti male, poi siamo cresciuti e abbiamo chiuso alla grande».

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