Antropologia dell’uomo col carrello
C’è una credenza popolare, particolarmente diffusa, che vuole gli uomini di casa estranei a tutto ciò che ha a che vedere con la gestione domestica. Ma, care donne, sappiate che le cose stanno cambiando: il gentil sesso è sempre più indipendente e, tra le mura di casa, i ruoli tradizionali di una volta sono sempre più labili. E così gli uomini iniziano a darsi da fare. In particolare, in sempre più famiglie italiane gli uomini stanno diventando i responsabili d’acquisto. In parole semplici, in molte famiglie sono gli uomini a fare la spesa. Se non ci credete, a farvi cambiare idea c’è la ricerca “Supermen”, effettuata da Discovery Italia con l’aiuto del Marketing Lab. Questo studio ha analizzato, attraverso un campione di oltre 500 uomini di età compresa tra i 20 e i 50 anni, il rapporto odierno tra (ex?) sesso forte e spesa familiare. I risultati sono molto interessanti.
La nuova passione per il carrello. La ricerca parte da tre dati di fatto: il 73% degli uomini ammette di svolgere sempre più spesso attività di casa o per la famiglia, perché ha più tempo rispetto alla partner; il 92% ha ammesso di prestare maggior attenzione rispetto al passato al proprio aspetto fisico e quindi di interessarsi maggiormente anche all’acquisto di prodotti per la cura del corpo; ma, soprattutto, il 92% degli uomini coinvolti (quelli con figli naturalmente) ha dichiarato di conoscere molto bene i gusti dei propri piccoli e di fare particolare attenzione alle loro richieste. Non più padri padroni quindi, ma elementi attivi della vita familiare. In questo panorama, il 64% degli uomini dichiara di fare la spesa personalmente una o più volte a settimana. Tra questo ampio campione, la ricerca distingue tra 4 diverse categorie: ci sono gli entusiasti (il 34%), che amano sfrecciare fra le corsie dei supermercati armati di carrello, lista della spesa e tanta curiosità. Non a caso sono anche quelli che si lasciano maggiormente coinvolgere dalle novità. Ci sono poi gli esperti (14%), ovvero quelli che non solo amano fare la spesa, ma amano soprattutto scegliere con attenzione i prodotti, confrontare i prezzi e le etichette, valutare l’opzione migliore. Ci sono anche uomini (il 13%) che affrontano il compito con estrema attenzione: sono i funzionali, ovvero quelli più meticolosi, attenti a non sgarrare mai dalla lista della spesa e che, solitamente, si recano al supermercato solo per necessità. Non mancano, naturalmente, i distaccati (39%), cioè gli uomini che il carrello proprio non lo amano e una volta giunti tra le corsie improvvisano, cercando di accorciare i tempi.
Curiosi e sperimentatori. Ma, una volta giunti tra gli scaffali, come si comportano questi uomini? Il 36% degli intervistati si dice contento di fare la spesa, per sé e per la famiglia. Molti di questi (il 52%) sono dei veri e propri entusiasti, che, come detto, amano sperimentare nuovi prodotti, curiosare, scoprire novità. Alla fin dei conti, però, quando devono scegliere cosa mettere nel carrello, ad averla vinta sono spesso i prodotti più pubblicizzati: il 73% degli intervistati ha infatti ammesso di lasciarsi guidare, nelle scelte d’acquisto, dalle pubblicità e addirittura il 60% è convinto che le marche più affidabili siano quelle più pubblicizzate. Dolce musica per le aziende che investono ogni anno milioni nel settore pubblicitario. Nonostante questi dati, l’orgoglio maschile porta il 75% degli intervistati a ritenersi assolutamente competente con il carrello in mano e poco conta se addirittura l’84% si concede, spesso, acquisti fuori programma, principalmente per togliersi degli sfizi o viziarsi un po’ (69%). Seppur il 72% degli uomini dichiari di prestare particolare attenzione a etichette e caratteristiche nutrizionali dei prodotti, in realtà, alla fine, il 69% si lascia convincere dalla marca più nota, ritenuta di maggior qualità. Quando invece non è la marca a convincere, ci pensa la dicitura “made in Italy”, che il 75% del campione ritiene assoluto sinonimo di garanzia, a prescindere dai valori segnati in etichetta.
La ricerca “Supermen” mostra quindi un deciso passo avanti, rispetto al passato, del ruolo del genere maschile all’interno della vita familiare. Non si può negare, però, che gli uomini abbiano ancora molto da imparare.