Al Lazzaretto tocca usare la stufetta, la caldaia è ko. Ma il Comune lo sa?
Il capogruppo della Lega, nonché parlamentare, Alberto Ribolla chiede spiegazioni alla Giunta
Con l’arrivo del maltempo e l’abbassarsi delle temperature qualsiasi persona che si sposta in giro per la città desidera trovare ristoro nel tepore di un luogo caldo e asciutto. Certamente, l'ultimo dei pensieri è quello di entrare in una stanza e di rimanere al freddo.
Purtroppo questa è un’amara realtà che da circa un mese, a causa di un guasto occorso alla caldaia, attanaglia chiunque si reca al Lazzaretto di Bergamo per usufruire dei numerosi servizi legati allo sport e al tempo libero.
Per questa ragione Alberto Ribolla, deputato leghista e capogruppo in Consiglio comunale, ha presentato all’Amministrazione un’interrogazione a risposta scritta in cui chiede se il Comune sia a conoscenza della situazione e se intende fornire un’indicazione su quali saranno i tempi previsti per la riparazione dell’impianto di riscaldamento.
«A causa di un guasto alla caldaia della struttura, gli atleti non possono utilizzare gli spogliatoi con le docce annesse – si legge nel documento -. Da mesi si attente la riparazione della suddetta caldaia, la quale è di competenza del Comune di Bergamo e che non è ancora avvenuta. Inoltre, gli utenti per poter usufruire dello stabilimento, gestito da Bergamo Infrastrutture, pagano un canone».
Nel frattempo, chi frequenta quotidianamente (o quasi) gli spazi del Lazzaretto per ovviare a questo stato di cose, si è attrezzato aguzzando l’ingegno: armandosi di cappotti pesanti, guanti, sciarpe di lana o portandosi da casa piccole stufe elettriche.
«E’ da prima dell’inizio delle festività natalizie che, sfortunatamente, non possiamo fare affidamento sul funzionamento dei termosifoni – commentano alcune persone che utilizzano le aule della struttura -. Soprattutto la sera, o comunque nei periodi più freddi, questa situazione crea non pochi disagi».