"Grease", il sogno degli anni '50 tra brillantina e gonne a ruota
La neoprotagonista Francesca Ciavaglia: «Un’opportunità gigantesca per la mia carriera»
Rock’n’roll e atmosfere da “Happy Days”, pigiama party, giubbotti di pelle e gonne a ruota. Tutto tenuto assieme da fiumi di brillantina. Parliamo di un grande classico del musical datato 1971, “Grease”, di Jim Jacobs e Warren Casey: l’ormai longeva riedizione italiana della Compagnia della Rancia sarà venerdì 10, ancora una volta, al Creberg Teatro.
La versione della Rancia, con la regia di Saverio Marconi, è da oltre 20 anni sui palcoscenici italiani con più di 1.800 repliche. Un fenomeno che si ripete ogni sera e una festa travolgente per il pubblico che dal 1997 rivive quel fenomeno di costume pop, un cult intergenerazionale amatissimo anche dai giovanissimi.
Per Francesca Ciavaglia, nata a Gubbio nel 1996 e diplomatasi alla Bernstein School of Musical Theatre di Bologna nel 2018, il ruolo di Sandy in “Grease” è il primo da protagonista, in un musical. «Ogni replica per me è una sfida – racconta – perché si trova sempre qualcosa di nuovo che mette alla prova. In questo mestiere non si arriva mai, c’è sempre da migliorarsi e da scoprirsi, emozioni nuove da vivere al meglio. Per me, inoltre, è un’opportunità gigantesca: come primo ruolo da protagonista non poteva capitarmi di meglio, non c’è dubbio». Il momento più emozionante? «Quasi verso la fine, quanto restano in scena solo Rizzo e Sandy: dimostrano tutta la loro fragilità. Un passaggio molto intimo e commovente, impegnativo tutte le sere».