Occupanti di via Monte Grigna al gelo: «Ci hanno abbandonati». Il Comune risponde
Il Comitato di Lotta per la Casa chiede che sia riallacciata la fornitura elettrica. Gli assessore Messina e Gandi: «Impossibile. Lo sgombero è la esxtrema ratio, lavoriamo per liberare la palazzina»
di Andrea Rossetti
6 agosto 2019, il Comune di Bergamo ed Enel staccano la fornitura di elettricità alla palazzina occupata di via Monte Grigna 11. A distanza di oltre cinque mesi, nonostante gli incontri intercorsi tra i rappresentanti degli occupanti (abusivi, è giusto sottolinearlo) e Palazzo Frizzoni, nulla è cambiato. Lo rende noto con un comunicato il Comitato Lotta per la Casa di Bergamo.
«Con l’arrivo dell’inverno le condizioni di vita sono diventate sempre più precarie», si spiega, aggiungendo che tra gli occupanti della palazzina c'è anche una famiglia con due minori, oltre che due giovani sotto i trent’anni e tre adulti sopra i cinquanta. Per loro, niente frigo, niente acqua calda, niente luce e, soprattutto, niente riscaldamento. In realtà, secondo chi conosce la situazione, nella palazzina vivrebbero attualmente soltanto la famiglia e un'altra persona, mentre i rappresentanti del Comitato, appena giunto l'inverno, avrebbero lasciato lo stabile. Attraverso una piccola raccolta fondi, all'interno dei due appartamenti occupati nello stabile sono state installate delle stufe a gas (decisamente pericolose) e qualche luce da campeggio.
Dal 2014 a oggi, in via Monte Grigna 11 sono "passate" circa cinquanta persone, tra cui anche otto famiglie e undici minori. Il Comitato spiega che «chi, malgrado il rigido inverno, continua ad abitare qui lo fa perché privo di un’altra soluzione. C’è un’emergenza in atto che è volontariamente ignorata dalla Giunta Comunale», ma è anche vero che il Comune è stato chiaro più e più volte: lo stabile va liberato. Il Comitato chiede la riattivazione della fornitura elettrica, «con contratti in regola», ma la cosa è ovviamente impossibile dato che lo stabile è occupato in modo abusivo. «Il Comune ha chiuso la porta in faccia agli abitanti di via Monte Grigna 11 che chiedevano soltanto di avere l’elettricità in casa. Siamo stati abbandonati da chi dovrebbe garantirne i nostri diritti e la nostra dignità», chiude la nota.
Dal Comune, però, gli assessori alle Politiche sociali e alla Sicurezza, Marcella Messina e Sergio Gandi, sono molto chiari: «Non si vogliono spostare. In particolare alla famiglia, sono state prospettate e illustrate diverse soluzioni alternative. Niente da fare. La famiglia ha scelto liberamente e convintamente di restare lì dov’è. E sono consapevoli del fatto che non verrà riallacciata l’energia elettrica e che non potrà essere risistemata la palazzina finché loro saranno all’interno. Aler ha dato disponibilità da molto tempo per la ristrutturazione, ma, finché sarà occupato, è evidente che non possano attivarsi per metterlo a nuovo e a disposizione dei servizi alloggiativi del Comune di Bergamo perché gli appartamenti possano essere assegnati». Perché allora non procedere allo sgombero coatto? «Il Comune sceglie questa strada come extrema ratio - spiegano ancora i due assessori -. Soprattutto laddove vi sono famiglie con minori. In città e in provincia sono tante le situazioni come questa e quasi tutte trovano una soluzione, con misure costruite intorno alle persone protagoniste di queste vicende. Anche per questo siamo al lavoro per costruire un percorso per far fronte ai casi di “emergenza casa” che vedrà compimento nell’arco dell’anno, il prima possibile. Siamo convinti che il nostro lavoro servirà a liberare la palazzina, ristrutturarla e metterla a disposizione degli aventi diritto».