Boom di contratti a progetto, crollano le somministrazioni: è il Decreto Dignità
Analisi della Cisl Bergamo. Mazzola: «un mercato del lavoro che si sta “adattando” alla normativa, ma che mostra primi effetti legati alla diminuzione della produzione industriale»
È ancora la qualità del lavoro a tenere banco nelle valutazioni di fine anno sull’andamento occupazionale in provincia di Bergamo. L’andamento altalenante di avvii e cessazioni si è enfatizzato nel corso del 2019, con una perdita secca di eventi segnalati dal Centro per l’Impiego provinciale: 321 mila contro i 335 dello scorso anno, con l’industria che paga lo scotto maggiore, a conferma delle difficoltà previste per a congiuntura dei mercati. Ne parla la Cisl provinciale in un comunicato stampa diffuso lunedì 20 gennaio.
Meno proroghe, più trasformazioni. Nel dettaglio, secondo l’analisi di Cisl Bergamo sui dati Sistal diffusi dal CpI, diminuiscono del 20,2%, le proroghe (erano 51.221 nel 2018, sono state 40.895 lo scorso anno), mentre aumentano del 32,7% le trasformazioni (da 15.528 a 20.613). Per quanto riguarda gli avviamenti, il 2019 segna una diminuzione dell’ 8,5% rispetto al 2018, (136.609 -149.336), mentre le cessazioni diminuiscono dell’11,3% (da 139.052 a 123.399).
Più “fissi”. I dati relativi alla tipologia dei contratti segnalano un aumento dei lavori permanenti di 1.633 unità (2.650 gli apprendisti in più, 1.017 i “tempo indeterminato” in meno), in controtendenza al 2018 che aveva chiuso con un meno 1.499 (+ 2.892 apprendisti, – 4.391 T. I.); scendono i lavori flessibili (-1,7%) per via del crollo delle somministrazioni (-80%), mentre i contratti a progetto esplodono, facendo segnare un aumento del 642% (da -95 a + 515 del 2019) e crescono anche quelli a tempo determinato(da 8.738 a 10.446).
Boom dell’agricoltura. Analizzando i diversi settori, crescono l’agricoltura (aumento record del 7.975,05%), il commercio e servizi, le costruzioni, con un’impennata del 92,1% rispetto all’anno precedente, mentre diminuisce l’industria con 1122 “movimenti” in meno nel giro di un anno.
Saldo positivo. Il saldo dei movimenti del 2019 è positivo, in crescita del 28,5% con 13.210 eventi contro i 10.824 del 2018; le trasformazioni sono aumentate del 6,4% nel 2019 con +5.085 rispetto al 2018.
Tutto ruota attorno al decreto dignità. «La fotografia del 2019 ci presenta un mercato del lavoro influenzato in modo significativo dal decreto dignità – dice Danilo Mazzola, segretario Cisl Bergamo -: infatti, vede crescere le stabilizzazioni per effetto dei contratti di apprendistato, in quanto il dato dei T.I. nel 2019 è ancora negativo seppur meno del 2018, mentre cresce in modo esponenziale il lavoro a progetto e diminuisce drasticamente il lavoro in somministrazione. Nei lavori flessibili da notare la crescita del lavoro a progetto che va a sostituire tutte quelle brevi attività che prima venivano svolte dal lavoro somministrato, drasticamente in riduzione per effetto delle causali obbligatorie introdotte per i contratti a tempo determinato. Pertanto, un mercato del lavoro che si sta “adattando” alla normativa, ma che mostra primi effetti legati alla diminuzione delle produzione industriale avuti nel secondo e terzo trimestre 2019, in particolare sul numero degli avviamenti che diminuiscono. Il dato riguardante i settori sono confortanti per agricoltura e edilizia che aumentano l’occupazione dopo anni di grosse difficoltà. Continua ancora in modo importante il trend di crescita del commercio e dei servizi, mentre l’industria cresce meno rispetto al 2018. Un mercato del lavoro bergamasco che crea lavoro, ma che mostra debolezze nel metalmeccanico, settore da tenere monitorato per tutto il 2020».