Indagato per traffico di rifiuti, si toglie la vita in casa
Lo sfogo della moglie che punta il dito contro le condizioni di detenzione agli arresti domiciliari: «Me l'ha ucciso la legge»

Indagato per traffico di rifiuti, si toglie la vita in casa. Tragedia mercoledì mattina a Pagazzano. Un imprenditore, attivo con il fratello di un’azienda di autotrasporti con sede in paese, è stato trovato senza vita nella sua abitazione in paese, casa in cui si trovava da alcuni mesi agli arresti domiciliari.
Lo sfogo della moglie. Distrutto dalla vicenda giudiziaria, l’imprenditore non ha più retto e si è tolto la vita. Ne è convinta la vedova, che disperata punta ora il dito proprio sulle condizioni della detenzione ai domiciliari. «Me l’ha ucciso la legge – denuncia – Aveva chiesto in diverse occasioni di poter uscire di casa per lavorare, ma non gli hanno dato il permesso. L’hanno trattato come un criminale». Oggi, 31 gennaio 2020, i funerali nella chiesa parrocchiale di Pagazzano.
Articolo completo sul Giornale di Treviglio in edicola da oggi, 31 gennaio 2020.