Migliaccio, mai un rosso (solo vino) e sabato i 3 punti

Migliaccio, mai un rosso (solo vino) e sabato i 3 punti
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Giulio Migliaccio si trasforma. In campo lo vediamo ogni domenica battagliare senza nessuna remora contro gli avversari, nella vita di tutti i giorni è un ragazzo splendido che dopo nemmeno 30 secondi di conversazione trasmette un senso di serenità veramente coinvolgente. Le “10 domande A” questa volta ci permettono di scoprire alcuni lati nascosti del numero 8 nerazzurro, parlando dei recenti pareggi con Torino e Napoli e pensando alla sfida contro il Sassuolo emerge che il segreto della sua serenità sono le tre donne di casa Maria, Giulia e Ilenia. Tra un consiglio sui vini da assaggiare, la passione per la cucina e qualche altra curiosità ecco la notizia che non ti aspetti: in quasi 500 partite tra i professionisti, Migliaccio non è mai stato espulso.

1) Giulio Migliaccio, che momento è quello che vive l’Atalanta?

E’ un momento particolare, probabilmente l’ambiente non era più abituato a certe difficoltà. I 9 punti in 10 partite, le 4 sconfitte consecutive sono in contrasto magari con quelle che erano le premesse di inizio stagione, ma io resto convinto che l’Atalanta abbia tutte le possibilità per fare un campionato importante. Squalifiche e infortuni ci hanno un po’ condizionato, ma devo essere sincero: non sono per niente preoccupato. E lo dico con grande cognizione di causa pensando ai compagni, alla società, al mister e a tutto l’ambiente: certi momenti capitano nel mondo del calcio, si superano restando compatti e guardando avanti.

2) Quelli conquistati con Napoli e Torino sono punti più pesanti rispetto al reale valore di classifica?

I punti sono punti, pesano primariamente per la classifica perché ti permettono di andare avanti. E poi sono sempre preziosi per il morale, soprattutto se arrivano in gare come quella contro il Napoli. Credo che l’Atalanta quella sera abbia fatto una prestazione davvero importantissima: sotto il profilo tattico e agonistico siamo stati bravi, basta vedere la Roma che è la Roma, e ha voluto giocarsela a viso aperto contro la formazione azzurra: ha rischiato di prendere 3 gol nei primi 10 minuti. Il Napoli in avanti ha una qualità che oggi forse non ha nemmeno la Juve, noi grazie alla prestazione, alla fortuna e al nostro portiere (che ci teniamo ben stretto) siamo riusciti a strappare un punto. A Torino non siamo stati spettacolari, Udine ha lasciato strascichi per il modo in cui abbiamo perso. In questo momento, dovevamo pensare a ritrovare approccio, capacità di soffrire tutti assieme e mantenere la porta inviolata.

3) Sabato si va a Sassuolo, che partita di aspetti?

Sarà difficile come quella di Torino, parliamo di squadre organizzate e, soprattutto in casa, difficili da affrontare. Mi auguro che approccio e voglia di non prendere gol siano quelli di Torino ma mettendoci qualcosa in più in fase di attacco per cercare di vincere: siamo l’Atalanta, abbiamo un organico che ha le qualità per vincere certe partite, quindi, passato il momento in cui servivano punti pesanti come contro Napoli e Torino, ora è il momento di cercare il bottino pieno.

4) Dal Parma in avanti hai sempre giocato, come riesci a farti trovare sempre pronto?

Non voglio parlare della passata stagione in cui fui condizionato da alcuni infortuni. Quest’anno ho iniziato il ritiro stando sempre bene, mi sono allenato al massimo anche se non ho giocato con continuità per le scelte dell’allenatore. Amo veramente tanto il mio lavoro, cerco in ogni seduta di dare il massimo rispettando, anche fuori dal campo, il mio fisico come se la domenica dovessi scendere in campo nell’undici titolare: i dettagli, in tutta la mia carriera, sono stati una costante. Non è il giocare meno o di più che cambia il mio modo di lavorare. Contro il Parma era una partita decisiva, sono orgoglioso che il mister mi abbia chiamato in causa e ho trasformato tutta la rabbia accumulata nei 4-5 mesi passati ad aspettare per aiutare la squadra.

5) Ti aspettavi la reazione degli altri veterani alla chiamata di Colantuono?

Non avevo nessun dubbio. Conosco benissimo i miei compagni di squadra: Raimondi, Cherubin, Stendardo e Del Grosso sono ragazzi con grande senso di appartenenza, professionisti esemplari che si sono fatti trovare pronti e che sono sicuro continueranno in questo modo anche nelle prossime settimane. Da qui a Natale dobbiamo lavorare tutti assieme per migliorare la nostra classifica. E sono sicuro che ci riusciremo.

6) Mancano 9 partite a fine andata, solo 2 sembrano decisamente complicate con Roma a Bergamo e Lazio in trasferta: cosa pensi del calendario?

Il calendario ha pesato fino ad oggi, indubbiamente. L’anno scorso abbiamo spesso fatto fatica lontano da Bergamo, poi in casa capitavano partite decisive con avversari alla portata e non abbiamo mai fallito. In questo primo scorcio di stagione ci siamo ripetuti con problemi in trasferta ma, quando è stato il momento di giocare a Bergamo, ci sono capitate Fiorentina, Juventus e Napoli per cui la differenza è sostanziale. Detto questo, sono sincero: osservo poco il calendario nel breve periodo, preferisco pensare e ragionare sulla Primavera. In quel periodo la classifica sarà veritiera e sono convinto che l’Atalanta si troverà nella posizione che gli compete. In zona tranquilla.

7) L’anno scorso, per te, 20 presenze ufficiali e 1 gol: vorresti migliorare sotto quale aspetto la tua stagione?

Posso fare meglio sia a livello di gare giocate che di gol realizzati. Quando gioco con continuità, i miei 3-4 gol all’anno li realizzo sempre, quindi se avrò l’occasione di scendere in campo, sono sicuro che anche questi numeri sono destinati ad incrementare. Il modulo a 3 mi aiuta ma quello che è più importante è la condizione atletica e il ritmo partita. Più giochi e più migliorano.

8) Sembri uno rude ma scorrendo la carriera il dato relativo ad ammonizioni ed espulsioni è bassissimo: Conta molto anche il rapporto con gli arbitri? Ti vediamo sempre molto sereno, pacato e alla ricerca del dialogo

Sono orgoglioso perché in quasi 500 partite tra i professionisti, contando le categorie inferiori e le coppe europee, non ho mai subito un cartellino rosso. Nemmeno per doppia ammonizione. Durante l’anno succede di prendere 5-6 ammonizioni, sono abbastanza normali ma credo che il mio segreto sia la lucidità: riesco a mantenere la calma anche nei momenti più complicati, senza fare interventi fuori tempo o magari troppo duri in particolari circostanze. Con gli arbitri ho un rapporto eccezionale: anche se non è semplice, sono sempre predisposto al dialogo dando e pretendendo rispetto: mi arrabbio se un direttore di gara si comporta in modo presuntuoso.

9) I l segreto della tua serenità sta anche nella famiglia?

Mi piace che emerga questo lato di me. La verità è che sto troppo bene con me stesso, ho una famiglia eccezionale e quando vedo le mie piccole Giulia di 8 e Ilenia di 6 anni sorridere, sono l’uomo più felice del mondo. Il loro sorriso mi dice che nella vita, Giulio, ha vinto. Vale più di un gol o di tante soddisfazioni in campo. Nel mondo del calcio sono al decimo anno di serie A, ho conosciuto tantissimi colleghi nel tempo e la stima della mia persona che avverto ogni volta è un’altra cosa che, umanamente parlando, è impagabile. Ho la stessa serenità nello spogliatoio, tra la gente o quando vado al supermercato. Sono Giulio, sempre.

10) Curiosità in serie.

Piatto preferito? I risotti, cucinate in qualunque modo

In cucina come te la cavi? Ho fatto l’istituto alberghiero ma condivido la passione della cucina con mia moglie Maria che è veramente brava dietro ai fornelli

Vino o birra? Vino, assolutamente. Sono un grandissimo appassionato, mi piace girare l’Italia alla ricerca di gusti e sapori sia della cucina che dei vini. Ho un’ottima cantina a casa, mi piace osservare le mie bottiglie e magari aprirne una con amici accompagnando dei formaggi. Amo i rossi e le bollicine, leggermente meno i bianchi ma in generale posso dire che nel nostro paese ce ne sono di eccezionali.

Doppio consiglio: un bianco e un rosso? Per il bianco dico Fiorduva di Marisa Cuomo. Il vitigno si trova a Furore, in provincia di Salerno ed è incredibilmente radicato nella roccia a strapiombo sul mare. Una zona pazzesca per un bianco che è stato premiato come il migliore d’Italia. Per il rosso parliamo ancora di un vincitore di riconoscimenti a livello nazionale: dico Es, Primitivo di Manduria di Gianfranco Fino. Senza far torti a nessuno è giusto sottolineare che ci sono anche tantissimi produttori toscani e piemontesi veramente da applausi e vini in circolazione per cui non è il prezzo a fare la differenza.

Serata ideale? A cena con mia moglie

Vacanza ideale? con mia moglie e le mie figlie in uno dei paradisi del nostro paese. Sono appassionato della Costiera Amalfitana, ci sono luoghi veramente incantevoli.

Il posto più strano che hai visto? Diciamo che ho vissuto a Napoli e Palermo e, di certo, non sono mancate occasioni in cui ho visto strani posti.

Cinema o Teatro? Cinema perché portiamo anche le bimbe, ma non disdegno nemmeno il teatro

Musica o cantante preferito? Non ho un genere particolare, ascolto un po’ di tutto tranne la lirica.

Più difficile marcare Pirlo o vivere con tre donne in casa? Marcare i campioni, senza dubbio. Le mie donne mi fanno stare davvero bene.

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