La protesta per la centralina di Ponte San Pietro: energia, ma a che prezzo?
La manifestazione per porre l’attenzione sul mini idroelettrico, che produce poco, a fronte di un danno ambientale notevole. Assolari: «La derivazione sottrae acqua, il flusso è minimo, insufficiente per le turbine. Chiediamo dati chiari per capire costi e benefici»
di Marco Boffa
Il tema è delicato, e mette in crisi le anime ambientaliste, combattute tra la necessità di produrre energia pulita da fonti rinnovabili e quella di preservare l'ambiente da impianti che impattano notevolmente, sopratutto sui piccoli sistemi naturali. Si è svolta sabato 25 gennaio «La protesta dei pesci di fiume», manifestazione organizzata da Legambiente Lombardia per attirare l'attenzione sulla questione del mini idroelettrico, ossia l'opportunità di continuare a realizzare piccole centrali idroelettriche lungo i corsi d'acqua naturali. A essere messi in discussione infatti non sono i 73 impianti di grande derivazione presenti attualmente in Lombardia, in grado di produrre una potenza di circa 1.224 megawatt, bensì il crescente numero di piccoli impianti per lo più collocati lungo torrenti montani. Questi ultimi consentono un funzionamento discontinuo e di piccola potenza, rappresentando solo una parte residuale della produzione energetica globale, a fronte di un danno ambientale notevole.
Come segnala Legambiente, la biodiversità acquatica è già oggi fortemente a rischio sia per i cambiamenti climatici, sia per l’alterazione dei corsi d’acqua, ed esiste il forte rischio di compromettere gli ecosistemi naturali rimasti. Legambiente quindi con questa iniziativa chiede alla Regione Lombardia di migliorare la pianificazione dei futuri interventi, valutando con maggiore attenzione il rapporto costi e benefici, senza sottovalutare i potenziali rischi ambientali dei progetti. Tra i sessanta eventi programmati anche Legambiente Bergamo insieme al circolo Legambiente C.E.R.C.A. e il Gruppo amici dell'Isolotto, ha presidiato il Brembo a Ponte San Pietro con un sit in di fonte alla centralina idroelettrica, realizzata pochi anni fa. Per questo a Ponte San Pietro la manifestazione ha assunto un sapore particolare come spiega Paolo Assolari del Gruppo amici dell'Isolotto: «Qui ormai la centrale è già stata realizzata nonostante i nostri sforzi per prevenire la sua realizzazione all'interno del territorio dell'Isolotto. Possiamo però dare testimonianza del suo pessimo impatto ambientale e servire da monito per il progetto di futuri impianti».
La centrale è stata realizzata nell'area la cui tutela è specifico obiettivo del comitato: «Poteva essere realizzata sull'altra sponda con una riduzione dell'escavazione e dell'impatto sul paesaggio» commenta Assolari, che esprime anche grosse perplessità...