Legambiente-Comune, botta e risposta sui nuovi parcheggi per il mercato di via Spino
Legambiente attacca, il Comune risponde. Dopo che, venerdì 7 febbraio, l'associazione ambientalista ha fatto sapere di non aver per nulla apprezzato la decisione di Palazzo Frizzoni di realizzare, nei pressi della nuova area mercatale di via Spiano, 40 posti auto utilizzabili soltanto il lunedì, giorno del mercato, a ridosso del nuovo parco Emanuela Loi e degli orti condivisi, il Comune ha risposto.
«Abbiamo voluto fortemente l'area verde di via Spino, con l'idea anche di poterla ampliare ulteriormente in futuro - fanno sapere dagli uffici di Piazza Matteotti -. La presenza del nuovo mercato ci impone una mediazione tra le esigenze degli ortisti e quelle delle tante aziende che lavorano nell'area. Per una manciata di ore a settimana permetteremo a 40 auto di parcheggiare a lato dell'area verde, su una zona già pavimentata e per la quale non serve fare interventi che sottraggono verde al quartiere. Stiamo rodando la nuova area mercato e lo spostamento è pensato proprio per incrementare il parco della Malpensata, quasi 5000 mq in più di verde pubblico. Valgono, a nostro giudizio, questo piccolo sacrificio».
Dal canto suo, Legambiente aveva detto:
«Accanto a quegli orti che con fatica e passione ogni giorno vengono curati dagli ortisti, si dipana un filare di parcheggi che, benché siano a disposizione solo il lunedì per il mercato, snaturano l’area. Aprire il viale al transito delle auto è un errore non solo dal punto di vista funzionale del parco, ma anche educativo. In una città dove gli spostamenti con l’auto privata la fanno ancora da padrone e dove la mobilità dolce fatica a prendere piede, ci saremmo aspettati da una Giunta attenta una visione più lungimirante anziché il tentativo impacciato e frettoloso di porre rimedio ad un problema di raggiungimento del mercato. In zona non vi sono stalli per le biciclette, non c’è una stazione per le BiGi in sharing, il bus transita a intervalli poco funzionali alle esigenze degli ambulanti. Sistemare questi aspetti anziché pensare ancora una volta di alimentare il traffico cittadino avrebbe dato una risposta più sostenibile, risparmiando il verde e l’estetica di un parco dal design innovativo».