Andrea Ceresoli di Comun Nuovo ha una paralisi. Un vostro like può aiutarlo a "volare"
La paralisi cerebrale infantile non gli permette di muoversi molto. Diamogli una mano a vincere il concorso lanciato da Adeli medical center. Come primo premio tre settimane di cure, che costerebbero 6 mila euro e prevedono esercizi con la tuta usata dagli astronauti russi
di Matteo Simeone
Un like per Andrea Ceresoli, questo il progetto che anche il Municipio di Comun Nuovo vuole sostenere, dandone notizia sui propri canali social. Si tratta di un modo per far vincere un concorso al giovane comunnuovese che ha avuto una paralisi cerebrale infantile. Oggi Andrea ha 12 anni ed è iscritto al concorso lanciato dall’Adeli medical center, specializzato in neuroriabilitazione. Si definisce un esperto di calcio: segue infatti partite e allenamenti del fratello Marco, che milita nella locale squadra Esordienti. Andrea, poi, confida di essere un amante del nuoto e della sua bicicletta, che con tre ruote gli consente di scorrazzare per Comun Nuovo accompagnato da mamma e papà. Adora anche giocare a scacchi e conosce a memoria numerose bandiere di vari stati.
Per i suoi 15 anni di attività, il centro ha promosso una campagna web: collegandosi al sito, si chiede di cliccare sull'apposita sezione. Si apriranno dunque diverse foto, con ciascuno dei bambini partecipanti. Un concorso internazionale, che vede diversi iscritti di differenti nazionalità. Una volto individuata la foto di Andrea (qui), quella in cui è vestito con camicia e cravatta in posa con il fratellino (vedi foto in pagina), basterà mettere “mi piace”. Si dovrà risolvere una semplice operazione matematica per questioni di sicurezza legate al sito e, una volta fatto, si potrà lasciare il proprio voto per il giovane comunnuovese. È possibile farlo una volta al giorno, fino al 4 marzo. In palio, quindici premi per le prime quindici foto classificate. «Il primo - spiegano papà Omar e mamma Vera - prevede tre settimane di cure pagate presso la struttura Adeli che si trova in Slovacchia. Un qualcosa che, come privati, ha un costo di circa 6 mila euro. Chiaramente l’entità del beneficio va a scendere, fino a corrispondere un buono da 100 euro spendibile in terapie presso i Medical center del gruppo».
«Sono dieci anni che frequentiamo il centro - proseguono i due - e ci siamo iscritti al concorso perché chiaramente un aiuto è sempre ben accetto. Certo è che se le sovvenzioni dovessero finire a famiglie più bisognose di noi sarebbe comunque una notizia che ci farebbe piacere». Non è però l’unica ragione che ha spinto Omar e Vera a partecipare al concorso: «Andrea non può muoversi molto. Come succede per chi ha qualche deficit fisico, anche lui ha sviluppato altre qualità, nella fattispecie l’ascolto. È molto ricettivo; vedere i like e dunque l’affetto delle persone che ci stanno attorno, per lui è un aiuto, è una cosa che ci e lo fa sentire bene. Mi piace pensare che quando gareggi da solo magari sei più veloce; ma quando gareggi in gruppo, arrivi più lontano. La stesa cosa vale per noi e per le cure di nostro figlio».
Come si diceva, in palio ci sono fino a tre settimane di soggiorno presso un centro Adeli. Ma cosa fanno di preciso nel centro? Lo raccontano ancora i genitori di Andrea: «I ragazzi fanno fisioterapia con una tuta Adeli, appunto. Si tratta di un’invenzione che all'inizio veniva impiegata dagli astronauti russi per fare esercizio fisico nello spazio: per mantenere il corretto tono muscolare in assenza di gravità, infatti, è necessario sottoporre il proprio apparato locomotore a esercizi quotidiani. La stessa cosa che succede al centro Adeli, con la differenza che i nostri ragazzi la usano sulla terra, quindi con la forza di gravità, per tenere comunque in buono stato i loro muscoli». L’uso di questa tuta dovrebbe dare una sensazione simile a quella di fare pesi in palestra, stando alle parole di chi l’ha provata e riportate dai coniugi Ceresoli. Insomma, proprio quelle sensazioni date dagli esercizi che servono per mantenere in buono stato il tono muscolare.