Maria Luisa Legler compie cent'anni. E scrive poesie per il nonno Matteo
La storia della famiglia, la perdita dei genitori, gli anni insieme a zia Margherita. La figlia Laura: «È sempre stata una donna bellissima e forte». Il componimento per il nonno: «La tua argentata canizie, la tua saggezza antica, la tua tenera carezza d'amore, per noi furono sicurezza»
di Laura Ceresoli
Il 24 febbraio Maria Luisa Legler compie 100 anni e ancora ricorda con affetto il nonno Matteo, uno dei fondatori del celebre cotonificio di Ponte San Pietro. Ultima testimone vivente di un’epoca passata, la signora ha voluto dedicare all'imprenditore una poesia per ringraziarlo del tempo prezioso trascorso con lei e i suoi fratelli quando i genitori vennero a mancare troppo presto. Maria Luisa, la sorella Adriana, i fratelli Renato e Giancarlo (tutti ormai defunti) erano infatti ancora bambini quando il padre Hans, nato nel 1890, li lasciò a maggio del 1928. La madre Emilia si ammalò alcuni anni dopo e si spense nell'aprile del 1938. I bambini furono cresciuti dalla zia Margherita, dietro richiesta del nonno paterno Matteo, che li amò come figli suoi. Per questo si creò un legame speciale tra i quattro nipoti e il nonno. I ragazzi ricevettero un’ottima educazione in vari collegi scolastici. «Amavamo molto la montagna - ricorda Maria Luisa - e così trascorrevamo le vacanze a Roncobello facendo lunghe passeggiate nei verdi boschi con tutta la famiglia».
La signora Legler, ha un secolo sulle spalle ma a vederla proprio non si direbbe. Ha un portamento raffinato ed elegante, una mente attiva e un carattere determinato. «È sempre stata una donna bellissima e affascinante - ricorda la figlia Laura Ghisalberti -. Ha un temperamento forte, dominante, che credo sia frutto di un’infanzia passata praticamente senza genitori di riferimento con tre fratellini più piccoli di cui prendersi cura. Ha sempre avuto una grande passione per la scrittura, fin da bambina. Ha composto pensieri meravigliosi. Anche quando era sui banchi di scuola aiutava le sue compagne durante la lezione, rischiando di ricevere delle ramanzine dalla maestra. È molto buona e generosa e cercheremo di festeggiarla al meglio per questi 100 anni Abbiamo molti parenti che vogliono venire a salutarla per questa speciale giornata, ma cercheremo di non farla stancare troppo. Mia mamma è abituata a cenare presto la sera, intorno alle 6, e poi va a dormire».
Era il lontano 1865 quando Matteo Legler, seguito poi dal cugino Federico, partì per l’Italia alla ricerca dell’ubicazione migliore per la sua impresa. [...] Anche dopo la morte dell’amato nonno, la signora Maria Luisa non ha mai smesso di pensare a lui. Ne è la prova il componimento che ha scritto per lui: «Tu fosti il faro che illumina la sponda, alla fragile barchetta scossa dall’onda - scrive - . Tu fosti il sorriso, che deterge il pianto. Tu fosti per noi novella speranza, ove il cuore riposa, ove il singhiozzo cheta. La tua argentata canizie, la tua saggezza antica, la tua tenera carezza d'amore, per noi furono sicurezza. Grazie nonno». Maria Luisa Legler oggi vive nella sua casa a Bergamo, circondata dall'affetto dei suoi cari. Anche alla sua città ha voluto dedicare alcuni versi speciali che recitano così: «Il sole ti avvolge in purpureo manto, mia bella città! Dalle tue torri, cupole e piazze fierezza mi viene; secolari bastioni calice di antiche pietre al cielo ti innalzano e come scolpita mi appari, nel fulgor del rubino. Degradano i tuoi colli verso la pianura ed il verde si fa cupo nella sera. Il silenzio dilata le ombre e la notte vince i colori, ma tu, mia bella città, in dolci trasparenze di opale sorridi alla luna».