Per la prima volta nella storia, gli Internazionali di Tennis di Bergamo non hanno un vincitore
Foto di Antonio Milesi
È la prima volta nella loro recente ma importante storia che gli Internazionali di Tennis di Bergamo non hanno un vincitore. Le hanno provate tutte, ma alla fine la finale in programma per il pomeriggio di domenica 23 febbraio del Trofeo Perrel-Faip (46.600€, Greenset) non si è giocata. Trovandosi in Lombardia, la città di Bergamo è pienamente coinvolta dal decreto d'emergenza, diffuso in queste ore, che punta a limitare i rischi di contagio da coronavirus. La decisione è diventata definitiva intorno alle 10 del mattino, dopo che il direttore del torneo Marco Fermi ha preso contatto con la Prefettura. È stato fatto un tentativo in extremis: chiedere una deroga per lo svolgimento a porte chiuse, come peraltro avevano chiesto anche i due finalisti, Illya Marchenko ed Enzo Couacaud. Il colloquio con il Responsabile di Gabinetto della Prefettura bergamasca, tuttavia, non ha dato le risposte sperate.
Per questo, la finale non si è giocata e la quindicesima edizione è rimasta senza vincitore. Da regolamento, l'ucraino e il francese intascheranno i punti e il prize money destinati ai finalisti (48 punti ATP e 3.650 euro). Il resto è soprattutto delusione per gli organizzatori, i quali, fino all'ultimo, le hanno provate tutte per garantire almeno lo svolgimento dell'incontro. C'era stato anche l'interessamento di BergamoTv, emittente locale che avrebbe trasmesso in diretta la finale per compensare l'assenza di pubblico sugli spalti. Niente da fare, le cause di forza maggiore hanno impedito anche questa soluzione. «Noi abbiamo fatto tutto il possibile, anche perché i giocatori spingevano per scendere in campo», ha detto Marco Fermi.
Ovviamente delusi anche i due finalisti. Illya Marchenko ha dichiarato: «Spiace moltissimo, soprattutto dopo aver combattuto duramente per tutta la settimana. Abbiamo provato a chiedere di giocare senza pubblico, ma non è stato possibile. Sono deluso soprattutto perché non mi capita tutte le settimane di arrivare in finale. C'è un po' di preoccupazione, perché se tutto questo è successo in Italia, può succedere ovunque. Adesso la mia programmazione prevede il Challenger di Pau, in Francia, poi il weekend di Coppa Davis in Ucraina (il suo team giocherà contro Taiwan a Zaporizhzhi, ndr). Spero che vada tutto bene». Più o meno stesse sensazioni per Enzo Couacaud: «Sono molto deluso, è un peccato perché venivo da una splendida settimana. Adesso anche io andrò a Pau per il torneo Challenger. La mia programmazione non cambia, credo che queste siano decisioni che spettano ai governi e alle città, non certo al mondo del tennis».