Dopo ben 44 anni il maestro Savino Acquaviva lascia la banda di Albino
Una notizia inattesa, che lascia un po’ spaesati. «Nessun dissapore, ma ho capito che serviva una guida meno esigente, progetti meno impegnativi». «L’associazionismo vive una crisi sociale. I giovani faticano a restare in paese». Il presidente Usubelli e il nuovo maestro Peter Zani
di Fabio Gualandris
Notizia inattesa dal Complesso Bandistico di Albino: dopo quasi 44 anni di ininterrotta direzione, il maestro Savino Acquaviva lascia. In una nostra intervista del dicembre 2018, alla domanda “Maestro, da quanti anni dirige il Complesso Bandistico di Albino?”, Acquaviva rispondeva scherzando: «Troppi. Ho 63 anni, appena finito il militare ho iniziato subito il mio impegno di direttore della banda, questo è il mio 43esimo anno, quindi è una vita che sono ad Albino. Il legame non è più solo di carattere musicale, c’è dell’altro, c’è di più. È chiaro che come tutte le cose questo rapporto prima o dopo potrebbe interrompersi, però chi avrebbe potuto immaginare di arrivare così lontano, credo sia un record».
Lo risentiamo oggi, all'indomani del suo passo indietro, per raccogliere le emozioni di questo addio: «Non ho lasciato per dissapori, stanchezza o demotivazioni, ma proprio per motivi opposti. Al gruppo ho sempre chiesto il massimo ma ho capito che era il momento di lasciare rifiatare le persone che mi hanno accompagnato in questa bella e lunga avventura. Il mondo banda e dell’associazionismo in generale sta vivendo un periodo di crisi sociale, i giovani fanno fatica a restare in paese, situazioni che portano difficoltà nella gestione del gruppo. L’organizzazione bandistica ha bisogno di cambiare, ma ci vuole coraggio a voltare pagina. Per quanto riguarda la situazione di Albino, nessun conflitto ma difficoltà anche economiche per investire e puntare sempre più in alto a livello artistico, come abbiamo sempre cercato di fare. All'assemblea di un martedì di gennaio avevo l’intenzione di portare nuove proposte, ma ho capito che era il momento di lasciare, c’era bisogno di una guida meno esigente e di progetti meno impegnativi. Sono dispiaciutissimo d’aver lasciato ma sereno e contento di averlo fatto in piedi con tre importanti concerti nel periodo natalizio. Posso dire di non avere mai mollato, di aver tirato sempre di più per puntare al meglio, anche a costo di perdere qualcuno per strada».
Quali impegni l’aspettano?
«Da un paio d’anni sono un insegnante pensione, ma la mia attività professionale continua in diversi progetti musicali. Cerco di trovare in ogni proposta che accetto il piacere di viverla».
Per scoprire il nuovo corso del Complesso Bandistico, incontriamo Giuseppe Usubelli, presidente del sodalizio albinese. «Con la stagione dei concerti invernali è terminata la collaborazione con il maestro Savino Acquaviva. Era iniziata nel 1977 e durata ininterrottamente fino al gennaio 2020. È stata una separazione quasi naturale, il maestro stesso aveva capito che tanti strumentisti non se la sentivano più di assumersi quella responsabilità e quell'impegno nelle prove e nello studio a casa che lui esigeva. D’altronde, se la banda e nello specifico l’Orchestra fiati del Complesso Bandistico è arrivata a questi livelli è stato grazie alla sua guida. Con tutte le attività che ogni strumentista ha (lavoro, studio, interessi…), diventava sempre più impegnativo rispondere a certi standard, soprattutto per un’associazione come la nostra, ludica e senza scopo di lucro dove un associato dovrebbe poter dare quello che può, seriamente, ma quello che può. Il maestro ha capito che da parte di alcuni strumentisti questo impegno non ci poteva più essere ed è giunto alle sue conclusioni».
Anche l’aspetto economico ha influito?
«A fronte di contributi pubblici tendenzialmente al ribasso non eravamo più nelle condizioni di continuare a investire nella produzione di spettacoli piuttosto onerosi. Tuttavia abbiamo trovato nella nuova assessore alla Cultura Patrizia Azzola un’interlocutrice a cui sta a cuore il nostro percorso e con la quale stiamo attivamente collaborando».
Cosa si sente di dire al maestro?
«Ha lasciato sicuramente un segno. Quando si pensa al Complesso Bandistico di Albino viene in mente Savino Acquaviva. Chiunque lavori in ambito bandistico non può non riconoscere che il maestro è uno dei migliori sulla piazza. Mi è particolarmente dispiaciuto che questa collaborazione si sia interrotta a poco più di un anno dal mio arrivo».
E il nuovo maestro?
«È Peter Zani, classe 1971 e vecchia conoscenza del Complesso Bandistico, ha infatti diretto la nostra Junior Band agli inizi degli anni 2000. Originario della Val Brembana, vive nella zona dell’Isola bergamasca, insegna strumento presso vari Istituti Parificati ed è un affermato strumentista, il suo strumento è il clarinetto basso. Svolge intensa attività concertistica in Italia e all’estero collaborando con le migliori orchestre, specialmente del nord Italia. A livello bandistico ha diretto per 18 anni la banda di San Giovanni Bianco. È regolarmente invitato a importanti rassegne alla Scala di Milano, all'Arena di Verona e altre. Recentemente ha suonato alla Fenice di Venezia nel concerto di capodanno. Ritrova ad Albino tanti suoi ex allievi della Junior».