Nembro e la Confraternita piangono Bepo Pezzotta, per molti anni priore
È morto a 88 anni, per via del Covid-19, come si è scoperto solo dopo il decesso. Per moltissimo tempo ha guidato i confratelli. Ha iniziato da ragazzo e fino all'ultimo si è dato per gli altri. «Amato e stimato per il suo impegno. Non ha mai mancato una messa»
di Elena Conti
«Un uomo buono, una persona perbene. Un brutto colpo per noi». Gli amici e i parenti di Giuseppe Pezzotta, per tutti Bepo, sono uniti nel dolore della sua perdita. Il Coronavirus se l’è portato via settimana scorsa, dopo due ricoveri all’ospedale di Seriate. Aveva 88 anni, viveva a Gavarno e faceva parte della Confraternita del Santissimo Sacramento di Nembro-Gavarno, di cui ne è stato lo storico priore per tantissimi anni. Una presenza costante e un punto di riferimento per la comunità.
«Una bellissima persona - racconta commosso Monsignor Arturo Bellini, vicario interparrocchiale a Gavarno -, partecipava attivamente alla vita della comunità, anche come confratello. Era amato e stimato non solo a Gavarno, ma anche a Nembro per il suo impegno come priore e volontario. Non ha mai mancato una messa domenicale. Ultimamente la sua salute era peggiorata, aveva il respiro affannoso, ma faceva ciò che poteva nel limite delle sue forze. La scomparsa di Bepo è stata un fulmine a ciel sereno. Il mio pensiero ora va alla famiglia, alla quale è difficile accostarsi a causa della quarantena: esprimo tutta la mia vicinanza».
Infatti in un primo momento, spiegano gli amici di Bepo, si pensava a un principio d’infarto. Poi è stato eseguito un tampone la mattina del decesso ed è arrivata la conferma che Giuseppe Pezzotta aveva contratto il Coronavirus. Per questo la sua famiglia, composta dalla moglie Vittoria e da quattro figli, è stata sottoposta alla quarantena. I funerali sono stati rimandati, ma i suoi amici sono determinati a rendergli omaggio. «Appena possibile organizzeremo una messa per lui a Gavarno - afferma Giorgio Persico, presidente diocesano delle Confraternite -. Bepo aveva un carattere pacifico, quando si trattava di prendere una decisione per la Confraternita non imponeva mai il suo punto di vista, era sempre garbato e a modo, mai arrogante. Ha iniziato fin da ragazzo in Confraternita e anche da ultraottantenne ha continuato a donare sé stesso agli altri».
«Ma per lui la famiglia veniva prima di tutto - sottolinea Graziano Moioli, attuale priore -, era molto attaccato ai valori cristiani e sociali. Un uomo d’altri tempi, sempre molto preciso nelle ricorrenze della frazione di Gavarno e attivo anche nella vita parrocchiale di Nembro. Come Confraternita, di cui è stato priore per moltissimi anni, prendiamo parte alle funzioni religiose e cerchiamo di rendere ogni celebrazione decorosa. Siamo una risorsa importante per le parrocchie bergamasche. Il nostro è un impegno che, tempi addietro, veniva trasmesso di padre in figlio».