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Sono 248 i casi in più rispetto a ieri in Bergamasca: «Servono misure più stringenti»

Sono 248 i casi in più rispetto a ieri in Bergamasca: «Servono misure più stringenti»
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«Anche oggi (martedì 10 marzo) i numeri evidenziano una costante crescita dei contagi. Bergamo è ormai la provincia con le maggiori criticità: qui il totale dei casi positivi è di 1472 (248 in più rispetto a lunedì 9 marzo)». E' quanto ha sottolineato l'assessore regionale al welfare Giulio Gallera nel corso dell'ormai consueta conferenza stampa per fare il punto sulla situazione epidemiologica. «Per quanto riguarda la Lombardia abbiamo 5791 soggetti positivi, anche se l’aumento moderato può essere causato da ritardi nei tempi dell’analisi dei tamponi - prosegue - i pazienti ricoverati sono 3319 (505 in più rispetto a ieri), mentre quelli in terapia intensiva sono 466. Cresce anche il numero delle persone dimesse, arrivate a 896, ma salgono anche le vittime, ad oggi 468 (ben 135 in più in un giorno)».

«Al momento abbiamo a disposizione 644 posti letto nelle terapie intensive e ogni giorno aumentiamo il numero dei posti nelle rianimazioni - ha evidenziato Gallera -. Da quando è iniziata l'infezione sono stati 778 i pazienti curati dalle terapie intensive, di cui sono stati dimessi 103 ma deceduti 80. Altri 30 pazienti in rianimazione sono stati trasferiti in altre regioni. Tuttavia la saturazione di questi reparti è sempre più vicina, è questa la vera emergenza. E' una corsa contro il tempo. Stiamo pensando anche di organizzare spazi dedicati a pazienti Covid anche all'interno di spazi più ampi come quelli fieristici per alleggerire i presidi ospedalieri, alcuni dei quali (tra cui Bergamo) sono ormai allo stremo». Circa il 9 per cento delle persone in terapia intensiva ha meno di 49 anni; il 33 per cento ha tra i 50 e i 64 anni.

«Inoltre, oggi è stato pubblicato un decreto legge che rende più flessibili le assunzioni di medici, infermieri e specializzandi - ha spiegato Gallera - Per questa ragione stiamo preparando un bando per l'assunzione di personale sanitario. Domani si laureeranno circa 250 infermieri in Lombardia, che potranno entrare subito in servizio, e sono già pronti 200 specializzandi in anestesia e rianimazione».

In mattinata, insieme al governatore regionale lombardo Attilio Fontana, l'assessore regionale al welfare aveva proposto al Governo un ulteriore inasprimento delle limitazioni messe in atto su tutto il territorio nazionale, non soltanto lombardo, con il nuovo Dpcm firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte per tentare di fermare l’epidemia di Coronavirus. Tra queste, lo stop ai trasporti, alle attività commerciali e alle aziende (ad esclusione dei servizi di prima necessità come alimentari e farmacie). «Ci sembra di cogliere una maggiore presa di coscienza da parte dei cittadini ma crediamo che l'unica strada sia di mettere in atto misure precauzionali ancora più forti - commenta Gallera -. C'è sempre tempo poi per allentarle sulla base dell'andamento che avrà la curva dei contagi».

«Dai dati in nostro possesso emerge una buona notizia: nella zona rossa (Lodi e Codogno) l’evoluzione dell’infezione si sta invertendo e riducendo rispetto al resto della regione. Ciò significa che le misure restrittive messe in atto hanno dato risultati - ha sottolineato il presidente regionale -.  Abbiamo preparato una lettera che invieremo al Governo, sottoscritta dai sindaci lombardi, per chiedere ulteriori inasprimenti e misure rigorose. La sensazione che ho percepito è che non sia ancora ben chiara nel resto del Paese la situazione che stiamo vivendo in Lombardia. Anche i sindacati e alcune categorie imprenditoriali si sono dichiarati favorevoli alla sospensione di ogni tipo di attività. E' necessario intervenire in modo rigoroso perché il sistema sanitario inizia ad essere vicino al collasso».

«La Protezione civile sta completando i lavori di montaggio delle tende per il triage fuori dagli ospedali e dai penitenziari lombardi - ha spiegato l'assessore regionale alla Protezione civile Pietro Foroni -. Voglio sottolineare il grande lavoro dei circa 2200 volontari impiegati. Stiamo anche valutando diverse offerte gratuite che ci stanno arrivando da alberghi e da altre strutture pubbliche per poter ospitare in futuro i pazienti che dovranno restare in isolamento, ma non possono farlo a casa da soli». Punti per il triage sono stati installati negli ospedali Bergamo e nel carcere di Bergamo; domani è previsto l'arrivo dei permessi per l'installazione di un'ulteriore tenda fuori dall'ospedale di Alzano Lombardo.

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