Così è nato quel "Bergamo #mòlamia" diventato motto di una terra in lotta col Coronavirus
di Marta Belotti
«Mòla mia è un motto per tutti» constata Arturo Lopez Spajani con un pizzico di allegro orgoglio che cerca di emergere, facendo a botte con la mestizia di questi giorni. Sua è l’idea del cartellone che venerdì 6 marzo è apparso dal nulla sull’hotel in costruzione nella zona della Trucca. In breve, l’immagine si è moltiplicata nelle copertine di Facebook e nei post Instagram di bergamaschi e non solo. Ciascuno ha potuto far propria la scritta, grazie all’anonimato del suo autore, che non ha voluto rivendicare il gesto, ma che ora sorride dicendo: «Obiettivo centrato. Volevamo infondere forza e coraggio e ci siamo riusciti».
Rimasto nell’ombra fino a oggi, Arturo Spajani, imprenditore di Life Source, inizia a rivelare il dietro le quinte del misterioso cartellone. Racconta: «Durante la scorsa settimana mi hanno chiamato quattro amici imprenditori. Sono state conversazioni difficili, piene di tristezza e preoccupazione. Il crollo del business è generale e sta interessando tutti i campi: il turismo alberghiero è caduto fino al 90 per cento, eventi e fiere sono stati rimandati, all’estero non vengono più accettati i lavoratori bergamaschi, vengono letteralmente rimandati a casa. Inoltre, guardandomi intorno, leggendo le notizie e le pagine social, mi sono accorto di quanto intensa fosse la preoccupazione e quanto numerosi i dubbi di tutti. In questa atmosfera così mesta, ho capito che era necessario mandare un messaggio forte per tutti». Si dice che le idee migliori arrivino a tavola e anche questa volta il detto non delude. «Ne ho parlato a cena con mia moglie Nicoletta e l’idea del cartellone è venuta a lei».
Tra il dire e il fare per i bergamaschi non c’è mai di mezzo il mare. Non tanto per la lontananza dalle spiagge assolate, ma per la proverbiale forza di volontà che un immaginario ormai comune dipinge da sempre i bergamaschi come grandi lavoratori. «Ho contattato Luca Pesenti di Lp grafica, che ha risposto subito alla mia sollecitazione e che devo ringraziare immensamente per la disponibilità e la voglia con la quale si è calato nel progetto. Alle 7.15 eravamo già all’opera e dopo un breve, ma intenso briefing di mezz’ora, alle 8 avevamo già tutto pronto. Grazie alla disponibilità di Cospe Costruzioni, responsabile del cantiere vicino alla Trucca, nel pomeriggio siamo passati alla fase di montaggio. Siamo stati io e Luca a issarlo, perché volevamo essere noi impegnati in prima linea dalla progettazione alla realizzazione».