Il rettore agli studenti: «Siamo tutti un po’ smarriti, ma chiamati a relazioni creative»
L’Università da settimane continua il suo lavoro, ma in modo diverso. Tutti da casa. Docenti e allievi si incontrano da remoto. E in questo tempo di lontananza, dove non ci si incontra più, non ci si stringe la mano, dove viene meno il contatto fisico, tutto accade nel mondo digitale proposto dalle nuove tecnologie. Ci si laurea attraverso le videochiamate, impensabile fino a poco tempo fa. Questa modalità ha dato modo al rettore Remo Morzenti Pellegrini di inviare a tutti gli studenti una mail, non solo per condividere il saluto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si dice compiaciuto del lavoro che si sta facendo all’ateneo di Bergamo. Ma è stata anche l’occasione per offrire agli studenti una interessante riflessione su questa nuova modalità di relazione. Ecco i passi salienti della lettera:
«Cari tutti, come va? - scrive il rettore -. Non ci incontriamo più, non ci abbracciamo, non ci stringiamo più le mani. La nostra percezione dell’altro sta mutando. Usando Skype o Google Meet, io vedo il viso della persona con cui sto parlando, ma anche il mio, vedo le reazioni facciali che mi provoca il mio interlocutore, vedo il mio volto che si apre in sorriso quando l'altro sorride. Posso, insomma, vedere il mio sguardo e la mia intera faccia che reagiscono a quelli dell'altro e che, così facendo, costruiscono una nuova forma di condivisione, di relazione. Una cosa del genere non sarebbe mai stata possibile in passato, senza le tecnologie informatiche. In questi tempi di paure e ansie, in questi tempi dove ci sentiamo tutti un po’ smarriti, - conclude il rettore - proviamo a scoprire i modi per affinare la nostra vista e percepire realtà diverse, più empatiche e accoglienti. Più creative e propositive. Sono certo che sarete capaci di farlo. Vi abbraccio dal mio metro di distanza, che però, grazie al pc, sembra sempre meno distante. Si unisce al mio abbraccio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella».