Curno ha perso Dante Maini, maresciallo della Forestale in politica per trent'anni
È mancato a 75 anni. Il figlio Paolo: «Un uomo tutto d’un pezzo. Anche durante il pranzo della domenica, a casa, si presentava sempre in giacca e cravatta»
di Monica Sorti
«La scorsa settimana è arrivata una tristissima notizia in mezzo a tante che, quotidianamente, occupano le testate dei giornali bergamaschi. Il mio carissimo amico Dante Maini, di 75 anni, Maresciallo Maggiore della Forestale nonché Cavaliere della Repubblica Italiana, ha deciso di continuare le sue battaglie altrove». A parlare è la consigliera comunale, Sara Carrara, compagna di Dante in tantissime battaglie.
«Lo conobbi durante il mio mandato amministrativo, eravamo insieme in Giunta - continua la consigliera -. Ricordo ancora le sue sfuriate, i suoi toni accesi e la sua diligente dedizione all'incarico a lui assegnato». Sara spiega che, sotto questo aspetto, Dante era proprio un militare. Puntuale, rigoroso, inflessibile sul modo di agire e su come doveva essere l’Istituzione. Il dovere era dovere, e molto spesso, oggi, trovare ancora una persona così sembra quasi un’utopia.
Il figlio Paolo, che insieme alla sorella Maria e alla moglie Carla erano il mondo di Dante, racconta: «Era un uomo tutto d’un pezzo, sia nel lavoro che in famiglia. Anche durante il consueto pranzo della domenica, a casa, si presentava sempre con giacca e cravatta. Ha ricoperto tutti i suoi mandati amministrativi, dal Bilancio, all’Edilizia Privata, all’Ecologia e Ambiente, allo Sport, ai Servizi Sociali, con un senso del dovere ineguagliabile. Indipendentemente dal tipo di incarico, sia che fosse un semplice Consigliere o un assessore, per lui era un onore esserci, e ci metteva il cuore sempre e comunque».