Tornate a Bergamo le prime 113 vittime cremate in Emilia
È stato l’ultimo viaggio prima di essere riconsegnate alle famiglie per l’eterno riposo: quello del ritorno a casa. Le centotredici salme di defunti bergamaschi, che erano state portate via dal cimitero con i camion dell’Esercito destinazione Emilia, perché qui non c’era né spazio né tempo per la cremazione, sono tornate a Bergamo. Le ceneri delle vittime del Coronavirus sono state riportate a casa dai Carabinieri, che già le avevano scortate verso Bologna, Modena, Ferrara e Copparo. Al Famedio del Cimitero di Bergamo il vescovo Francesco Beschi ha imposto loro la benedizione e un ultimo saluto, unitamente al sindaco Giorgio Gori, al comandante dei Carabinieri Paolo Storoni, alla comandante della Polizia locale Gabriella Messina e all’assessore ai Servizi demografici Giacomo Angeloni. Una sobria celebrazione in assoluta assenza di familiari, così come imposta per volere del decreto del Consiglio dei ministri. Il dolore e lo strazio dei familiari che si vedono strappare i loro cari, però, continua, così come continua lo spostamento delle salme verso altre province perché anche a Ponte San Pietro e a Seriate si sono verificate le medesime condizioni. L’elevato numero di morti ha trasformato le chiese in una camera mortuaria provvisoria.