A Bergamo 7458 positivi, 386 nuovi contagi. «I dati segnano una crescita»
«I dati di oggi segnano una crescita significativa». Lo ha sottolineato l'assessore al welfare Giulio Gallera, confermando ciò che aveva anticipato questa mattina il governatore regionale Attilio Fontana, che si era detto preoccupato della crescita odierna del contagio (giovedì 26 marzo). I numeri forniti nel corso della consueta conferenza stampa da Regione Lombardia non sono rassicuranti.
Tuttavia nella Bergamasca, che resta la provincia più colpita dal Coronavirus, i dati sono in linea con quelli di ieri. Nello specifico, sono 7458 i positivi al Covid-19, 386 in più di ieri (il giorno precedente erano saliti di 344 unità).
Sul territorio regionale i soggetti positivi al Covid-19 sono 34889 (2543 in più rispetto a ieri, il giorno prima l'incremento era stato di 1643). Il numero di pazienti ricoverati è di 10681 (655 in più, il giorno precedente erano stati 315 i nuovi accessi). A questi si devono aggiungere 1263 persone in terapia intensiva (27 in più, quando ieri invece erano aumentate di sole 42 unità). Purtroppo continua a essere molto alto il numero delle vittime salite a 4861, con 387 decessi in più nelle ultime 24 ore (il giorno precedente erano stati 296). «Il dato positivo della giornata è rappresentato dalle 1501 persone guarite, salite rispetto a ieri quando erano state 990», ha commentato Gallera.
Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti anche i dottori Carlo Federico Perno, direttore medicina di laboratorio dell’ospedale Niguarda, e Fausto Baldanti, direttore dell’unità di virologia del San Matteo di Pavia. «Credo che i dati debbano essere visti con una certa articolazione - ha spiegato il professor Perno -. I numeri ci dicono oggi che ci sono aumenti dei nuovi positivi e dei guariti. Non si tratta di nuove infezioni ma di nuove diagnosi, ossia rileviamo coloro che si sono infettati da 7 a 14 giorni fa e che oggi manifestano i primi sintomi. Aumentando i tamponi si ha la percezione di un aumento di nuovi positivi, ma si tratta di diagnosi. Ciò è confermato dagli accessi ai pronto soccorso, che sono rimasti stabili rispetto ai giorni scorsi quando invece i nuovi positivi erano più bassi».
Nel frattempo ieri sera è arrivata la delegazione proveniente dalla Russia composta da 104 medici, infermieri e addetti alla sanificazione. Questa mattina si è svolto un incontro con i giornalisti al quale erano presenti il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e per Regione Lombardia il vicepresidente Fabrizio Sala, il sottosegretario con delega ai rapporti con le delegazioni internazionali Alan Christian Rizzi, gli assessori Pietro Foroni (territorio e protezione civile) e Lara Magoni (turismo, marketing territoriale e moda), oltre che Alexander Nurizade, console generale della Federazione Russa a Milano. I medici e il personale russo opereranno nell'ospedale da campo dell’Associazione nazionale alpini in via di allestimento in Fiera. «I lavori per realizzare la struttura proseguono senza sosta - ha commentato l'assessore Foroni -. Ognuno per la propria parte si sta impegnando per rendere funzionante la struttura prima possibile».
«Ringrazio a nome di Regione Lombardia il governo russo per questi aiuti - ha dichiarato il vicepresidente Sala -. Si tratta di un supporto importante e concreto per combattere questo nemico invisibile che può essere sconfitto solo se restiamo tutti uniti. Non è la battaglia di un territorio, ma di tutto il pianeta».
«I rapporti internazionali intrapresi in questi due anni, anche in questa situazione, ci consentono di ottenere un prezioso sostegno da parte di chi, come in questo caso i russi, si mette a disposizione con competenze di alto profilo per dare una mano a chi da ormai più di un mese è costantemente in trincea», ha concluso il sottosegretario Rizzi.