La Val Brembana dice addio a Gino Galizzi, pioniere su internet e vero montanaro
Aveva 60 anni e viveva a Cornalita, frazione di San Giovanni Bianco. Portò in rete ogni Comune e raccontò piste innevate e montagne con passione e competenza
di Giambattista Gherardi
La lista dei lutti nei giorni cupi della pandemia è davvero infinita. Lunedì 30 marzo la Val Brembana deve aggiungere a questo drammatico rosario un altro nome illustre: quello di Gino Galizzi, 60 anni di San Giovanni Bianco, fondatore del celeberrimo sito Valbrembanaweb.com, pioniere di internet, grande fotografo e appassionato di montagna.
Da qualche mese Gino era affetto da una complicata pancreatite ed era stato ricoverato a lungo all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Aveva saputo reagire con il piglio del forte valligiano, ma successive complicazioni l’hanno portato alla morte. Negli ultimi venticinque anni è stato protagonista in Valle Brembana di una vera e propria rivoluzione digitale, che lo ha visto creare una raccolta incredibile di dati e immagini e, soprattutto, aprire le porte della rete a tutte le comunità della Valle attraverso la creazione di siti specifici per ogni paesi, con storia, tradizioni, personaggi, eventi e tante, tante immagini.
Nel 1994 (un’era “preistorica” per internet, visto che solo due anni prima il Cern di Ginevra aveva avviato la rete europea) Gino Galizzi nella sua casa della frazione Cornalita, si mise a capo di un gruppo che ha saputo unire tecnica e qualità. Una realtà che dieci anni fa già contava 92 siti internet, un centinaio di collaboratori e soprattutto circa 30.000 utenti al giorno con 100.000 pagine visitate.
«Il mio primo computer - raccontava Galizzi in un’intervista - arrivò in omaggio con un’enciclopedia. Faticai non poco a comprenderne l’uso, ma la passione si unì a quella di radioamatore. Al tempo, dalle alture sopra Dossena, dialogavo con il mondo: i missionari in Africa, il Polo Nord, il Brasile. Insieme a un gruppo di appassionati abbiamo collegato i nostri pc, lasciandoli accesi 24 ore su 24, per scambiarci dati e successivamente fotografie. Costruivamo i modem da soli e grazie ad alcune antenne direttive abbiamo dialogato con la stazione orbitante russa Mir, quando transitava sopra l’Italia».
In quel gruppo c’erano (e in molti casi ancora ci sono) Valentino Conti e Fausto Rota di San Pellegrino, Gigi Bighi di San Giovanni Bianco, Augusto Ginami di Zogno, Leo Pesenti di Santa Brigida, Mario Fois di Ornica e Nicola Gualetroni di Bergamo. Galizzi lavorava alle Poste viaggiando fra Linate e Malpensa: dal furgone riusciva a controllare il pc di casa attraverso il CB. Per quei tempi pura fantascienza.
«Pubblicai per caso qualche immagine della Val Brembana – spiegava ancora - e da li nacque l’idea di valorizzare le nostre montagne attraverso il web. Dal 1997 tutto è stato più semplice, la diffusione esponenziale di internet ha reso tutto più veloce ed economico».
Arrivò il dominio internet, i siti per ciascun comune, il forum con migliaia di fotografie, una newsletter, un’aggiornatissimo calendario eventi, sempre disponibile su Valbrembanaweb.com. Nessuno pensi però agli “smanettoni” legati a radio e pc: Gino Galizzi aveva una sviscerata competenza per sentieri e piste da sci, percorse costantemente alla ricerca di fotografie d’effetto, che regalava ai valligiani vicini e lontani con giustificato orgoglio, anche attraverso una rete webcam che in diretta ogni giorno racconta la Valle Brembana. Ora, dall’alto, c’è da giurarci, potrà davvero sbizzarrirsi. La Valle Brembana perde un pilastro importante. Grazie Gino!