Gallera nega errori sull'ospedale di Alzano: «Il 23 febbraio fatto tutto quello che c'era da fare»
L'assessore regionale al Welfare nega gravi errori nella struttura della Val Seriana, a dispetto di testimonianze arrivate da più parti
di Giambattista Gherardi
Puntata intensa domenica 5 aprile per Non è l’arena, la trasmissione condotta su La7 da Massimo Giletti. Dopo l’iniziale intervista al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l’attenzione si è concentrata sugli scenari delle ultime settimane in Lombardia, che vanta il triste primato di epicentro mondiale della pandemia di Coronavirus. Oltre ai giornalisti Alessandro Sallusti, Peter Gomez (collegati) e Luca Telese (in studio), sono intervenuti in collegamento Giulio Gallera, assessore al Welfare dei Regione Lombardia, e la giornalista bergamasca di Valseriana News, Gessica Costanzo.
Inevitabile il focus sulla Val Seriana e sul caso dell’ospedale di Alzano Lombardo, che come più volte ricordato nella giornata di domenica 23 febbraio ha prima chiuso e poi riaperto Pronto soccorso e reparti di degenza, dopo la positività al virus rilevata in un paziente al Pronto soccorso e in un altro, ricoverato da più di una settimana, nel reparto di Medicina. Quella di domenica 23 febbraio resta una data cruciale: il giorno in cui la mancata applicazione di protocolli di sicurezza (scattati per esempio due giorni prima a Codogno) ha consentito all’epidemia di diffondersi incontrollata in tutta la Valle, con particolare concentrazione ad Alzano Lombardo, Nembro e Albino. Località che, ha evidenziato un servizio de Non è l’arena, collegate della tramvia che ad Alzano ha due fermate, a Nembro ne ha ben tre e ad Albino ha il capolinea.
A precisa domanda del conduttore, che si è detto «a dir poco perplesso rispetto al caso Val Seriana», l’assessore Gallera ha dichiarato che «ad Alzano l’ospedale è stato chiuso per un paio d’ore, durante le quali gli ambienti sono stati sanificati e sono stati fatti i tamponi al personale e alle persone che avevano avuto contatti con la struttura». Una versione che contrasta con le tante testimonianze emerse in quelle ore e nelle settimane successive. Inoltre, come ha sottolineato Gessica Costanzo, non risultano risposte ufficiali sul tema da parte della direzione dell’ospedale e dell’Azienda Sanitaria di riferimento. Incalzato dalle domande dei giornalisti, Gallera ha sottolineato snocciolando il progredire delle cifre di contagiati e defunti che «si è trattato di un onda enorme, rispetto alla quale non potevamo fare di più, ben diversa di quella arrivata in Veneto ed Emilia Romagna».
Restano i dubbi riguardo a quanto effettivamente avvenuto quel 23 febbraio ad Alzano. A una manciata di chilometri si sospendeva per sicurezza Atalanta-Sassuolo di Serie A. Qui si è davvero fatto tutto il possibile per evitare la triste conta di queste settimane?