Più tamponi, più casi: a Bergamo 10151 positivi, 108 in più in un giorno
Il messaggio da parte delle istituzioni è chiaro, ci giochiamo tutto nel corso di questo fine settimana e della prossima. È necessario restare a casa, altrimenti il rischio di una fiammata di ritorno dell'infezione non appena si passerà alla cosiddetta "fase 2", ossia quella della ripartenza, rimarrà concreto.
Anche nella giornata odierna i numeri fanno ben sperare, ma non è ancora abbastanza per poter pensare di tornare in breve tempo alla normalità. Nella Bergamasca è salito a 10151 il numero delle persone positive al Covid-19, 108 in più di ieri (in aumento rispetto al giorno precedente quando l'aumento era stato di 112 unità). «Capiamo la pressione psicologica e la fatica nel restare a casa ma questa è l'unica arma che abbiamo per fermare il contagio - spiega il vicepresidente Fabrizio Sala nel corso della consueta conferenza stampa pomeridiana da Palazzo Lombardia -. Il trend è in diminuzione ma volgiamo che questo tasso scenda più velocemente».
Complessivamente, in Lombardia sono invece 56048 i contagiati dal virus, a fronte di 9372 tamponi analizzati (1246 in più rispetto a ieri, il giorno precedente l'incremento era stato di 1388 persone). I ricoverati sono 11877 (81 in più rispetto a ieri). A questi si devono aggiungere 1202 persone in terapia intensiva (34 in meno rispetto a ieri). Aumentano ancora il bilancio delle vittime: ad oggi sono 10238 i decessi registrati, di cui 216 tra ieri e oggi (in diminuzione rispetto al giorno precedente, quando ne erano avvenuti 300).
Nel merito, questa mattina è intervenuto anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore della sanità, che ha evidenziato come «la curva dei contagi mostri una chiara decrescita. Si tratta di un dato positivo che indica che le azioni intraprese si sono dimostrate efficaci nel rallentare la diffusione dell’epidemia. Tuttavia questo dato non deve farci abbassare la guardia».
Il vicepresidente Sala è anche intervenuto in merito agli spostamenti in Lombardia. «La mobilità rispetto la settimana scorsa è aumentata e purtroppo anche gli ultimi dati lo confermano. Attualmente si tratta del 40 per cento dei lombardi. La maggior parte delle persone si sposta per lavoro ma non capiamo da cosa derivi l'elevato numero di spostamenti intorno alle 23. E' un dato che stiamo analizzando». Per quanto Bergamo, il tasso relativo alla mobilità è del 53 per cento.
«Inoltre, ci siamo accorti che nei comuni che si trovano lungo le direttrici che portano nelle zone di villeggiatura nei fine settimana i dati relativi agli spostamenti aumentano - prosegue -. Probabilmente ciò significa che la gente si sposta verso le seconde case. Comunicheremo questi numeri alle prefetture; è importante trascorrere la Pasqua a casa».
Infine, il governatore regionale Attilio Fontana ha fatto sapere che a Pasqua e Pasquetta i negozi di generi alimentari potranno scegliere se rimanere aperti o se chiudere «Non abbiamo imposto nulla. Ciò è stato stabilito per evitare che si formino code, assembramenti e che si possano creare situazioni di pericolo».