Un "Fondo di Mutuo Soccorso" per sostenere chi è più fragile. Bergamo chiede una mano a tutti gli italiani
L'emergenza sanitaria a Bergamo e nella Bergamasca non è ancora finita, ma accanto a essa se ne sta presentando un'altra altrettanto preoccupante: quella dell'impoverimento di molte persone e di molte famiglie che a causa della pandemia hanno perso il lavoro o i mezzi per andare avanti. I primi segnali di una gravissima difficoltà sociale ed economica si sono già manifestati e per far fronte a questo dramma nel dramma il Comune di Bergamo ha istituito il "Fondo di Mutuo Soccorso".
«A chi può - recita una nota di Palazzo Frizzoni -, chiediamo di contribuire a dare sostegno a chi è e sarà maggiormente in difficoltà, famiglie e attività economiche. Abbiamo bisogno del contributo di tutti per prenderci cura dei soggetti più esposti agli effetti dell’emergenza, in raccordo e integrazione con gli interventi di carattere sanitario, e per sostenere domani la ripresa delle attività produttive e commerciali, ritrovando la vocazione culturale e turistica alla quale avevamo lavorato in questi anni con impegno».
Oggi Bergamo ha bisogno di aiuti per poter aiutare e il primo soggetto ad alimentare il Fondo sarà proprio il Comune. «Il Fondo - i cui proventi vorremmo in parte condividere col territorio provinciale - è aperto al contributo delle imprese, degli istituti finanziari e di tutti gli italiani che vorranno aiutare la città di Bergamo drammaticamente colpita», continua la nota di Palazzo Frizzoni. Un'iniziativa che fa leva sul principio di sussidiarietà, senza voler intralciare sovrapposizioni con altri livelli istituzionali.
In queste settimane numerose sono state le testimonianze di sostegno e gli aiuti materiali che sono giunti da ogni luogo d’Italia ai nostri ospedali dove medici e infermieri hanno fatto i miracoli. Una solidarietà straordinaria che ha aiutato ad affrontare lo tsunami che si è abbattuto sul sistema sanitario. I bergamaschi non lo dimenticheranno. Nel frattempo, i servizi comunali, sostenuti dalla cooperazione sociale e da centinaia di volontari hanno portato assistenza nelle case delle persone più fragili, a partire dai molti anziani che vivono soli. «In queste settimane - dice ancora la nota - il Comune è già intervenuto con misure di sostegno a famiglie e attività d’impresa, nonostante i pesanti effetti negativi sulle entrate comunali che certamente deriveranno dall’emergenza. Ma ci aspetta un compito ben più arduo. La necessità di proteggere i soggetti più vulnerabili, fino a che non sarà disponibile un vaccino, ci obbligherà a moltiplicare la dimensione dei servizi domiciliari. Il prolungato fermo di tutte le attività - qui avviato prima che altrove e che con ogni probabilità durerà più a lungo - produrrà pesanti conseguenze sulle imprese e sul reddito delle famiglie, molte delle quali già oggi sono in una condizione di forte disagio».
Bergamo è la città in cui l’epidemia di Coronavirus ha colpito più duramente, l’epicentro - insieme a Wuhan - del flagello che sta sconvolgendo il mondo. Nel mese di marzo in Bergamasca si sono avuti circa 4.500 decessi in più della media degli anni precedenti, 350 solo in città. Le dimensioni del contagio, a oggi non conosciute, sono probabilmente le più estese di ogni altro luogo.
Chi volesse donare può farlo qui
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Conto intestato a: Comune di Bergamo Fondo di Mutuo Soccorso della città di Bergamo.