A Bergamo 10258 contagi, 107 in più. Gallera: «I numeri non ci consentono ancora di stare tranquilli»
La rotta da qui al 3 maggio, con la proroga del lockdown salvo alcune deroghe, è ormai tracciata. Dobbiamo restare ancora fermi, per consentire alla curva dei contagi di abbassarsi ulteriormente per tornare così a una nuova normalità (si spera dal mese prossimo).
Nella Bergamasca è salito a 10258 il numero dei positivi al Covid-19, 107 casi in più di ieri (10 aprile), in linea quindi con il giorno precedente quando l'aumento era stato di 108 persone. «Non dobbiamo pensare che il peggio sia passato perché i dati non sono ancora stabili - sottolinea l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera -. I numeri non ci consentono ancora di stare tranquilli».
In Lombardia sono 57592 i contagiati dal virus, a fronte di 9977 tamponi effettuati (1544 in più rispetto a ieri, il giorno precedente l'incremento era stato di 1246 persone ma a fronte di 9372 tamponi analizzati). I ricoverati sono 12026 (149 in più rispetto a ieri). A questi si devono aggiungere 1174 persone in terapia intensiva (28 in meno rispetto a ieri). Aumentano ancora il bilancio delle vittime: ad oggi sono 10511 i decessi registrati, di cui 273 tra ieri e oggi (in leggero aumento rispetto al giorno precedente, quando ne erano avvenuti 216). «I medici ci dicono che grazie alle misure di distanziamento sociale attuate il virus non è più così aggressivo, ma è necessario continuare a isolarci - spiega Gallera -. È un trend migliore della settimana scorsa ma che non ci fa stare tranquilli. I prossimi giorni li dobbiamo trascorrere restando chiusi in casa».
«Oggi ho visitato i Covid hotel predisposti dall'Ats di Bergamo nei quali dalla prossima settimana inizieranno ad essere alloggiate le persone che, per diversi motivi, potranno così ricevere le migliori cure ed effettuare nel modo più corretto l'isolamento - prosegue -. Dalla prossima settimana l'offerta complessiva sarà di 381 posti letto. Inoltre, mi sono recato all'ospedale in Fiera degli Alpini e all'ospedale Papa Giovanni XXIII, dove ho incontrato l'Unità di crisi per ringraziarla dello straordinario lavoro fatto. E' stata una delle strutture più sotto pressione in uno dei territori maggiormente colpiti dall'infezione».
Da segnalare un ulteriore aumento della mobilità che ieri ha raggiunto il dato record del 41 per cento sul territorio regionale lombardo, con aumenti importanti soprattutto lungo le strade che portano alle principali località turistiche.