Covid 19, Marco Piscopo dipinge la solidarietà sul muro di casa
L'affresco di Marco Piscopo in Val Gandino, segno di solidarietà per chi soffre. «È un messaggio di incoraggiamento, un'ideale condivisione di speranza in questi giorni tanto tristi»
di Giambattista Gherardi
Un affresco sul muro di casa, per non dimenticare il dolore della terra bergamasca nei giorni della pandemia. Marco Piscopo ha origini pugliesi e da ormai quindici anni lavora in Val Gandino. Il Coronavirus e la relativa emergenza hanno permeato le sue giornate, in servizio e fra le mura domestiche.
«Tanti mi hanno seguito e incoraggiato - spiega Marco attraverso un messaggio Facebook - da quando, quasi per caso, mi sono cimentato a tradurre in un’opera concreta ciò che sento ancor oggi per il brutto periodo che tutti stiamo attraversando. È una dedica di cuore e con le lacrime agli occhi a tutte quelle persone che purtroppo hanno già una cicatrice, perché hanno subito lutti nelle proprie famiglie».
Il dipinto di Marco Piscopo è dominato dalla speranza racchiusa nei colori del tricolore e dal motto “Bergamolamia!”. Ci sono il profilo inconfondibile di Bergamo Alta, ma anche quello del “Caminù”, un manufatto postindustriale che segna l’accesso all’abitato di Gandino, simbolo di un’epopea lontana ma anche di una laboriosità locale senza tempo e senza confini.
«Ho firmato l’affresco con la provocatoria firma “Covid 19” e inserito cinque gabbiani che idealmente accomunano le Cinque terre della Val Gandino, cioè i comuni di Gandino, Leffe, Peia, Cazzano Sant'Andrea e Casnigo. Il nero del lutto è il colore dominante, ma il messaggio vuole essere di speranza condivisa, perché tutti insieme ne usciremo più forti di prima. Devo un grazie speciale a quanti sono impegnati ogni giorno in prima linea e per assicurare servizi alla popolazione, ma anche a mio figlio Nicolò che con pazienza ha collaborato alla realizzazione del dipinto».