verso la fase 2

Il Cai valuta la riapertura dei rifugi per l'estate: «Le modalità dipenderanno dalle disposizioni normative»

Il Cai valuta la riapertura dei rifugi per l'estate: «Le modalità dipenderanno dalle disposizioni normative»
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Non fosse per l'isolamento cui siamo costretti da circa un mese e mezzo, queste soleggiate giornate primaverili avrebbero già spinto centinaia di bergamaschi lungo i sentieri delle Orobie. Ma se pensare alle vacanze estive è ancora prematuro, come ha confermato ieri in conferenza stampa il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, una speranza per gli amanti della montagna viene dal Cai che in una nota pubblicata stamattina, lascia aperta la possibilità di tornare ad andare per rifugi almeno quest’estate.

Come riporta PrimaTreviglio, il vicepresidente del Cai e responsabile dei rifugi Antonio Montani, riferendosi ad un articolo pubblicato sull'edizione odierna (sabato 18 aprile) di Repubblica, ha spiegato che «Pur essendo vero che possono esserci difficoltà a riaprire i rifugi, soprattutto quelli di alta quota, deve essere chiaro che il Club alpino italiano si è attivato e sta lavorando per scongiurare questa ipotesi».

L'ostacolo principale alla futura riapertura è rappresentato dalla ristrettezza degli spazi a disposizione nei rifugi, che renderebbe assai complicato il rispetto delle distanze di sicurezza da parte degli avventori. «Faremo di tutto sia intervenendo nelle sedi istituzionali per spiegare la differenza che c’è tra rifugio e albergo, sia mettendo a disposizione delle nostre sezioni e dei rifugisti tutte le risorse disponibili per poter contribuire alla riapertura delle strutture - ha proseguito -. Le modalità della riapertura dei rifugi dipenderanno anche dalle future disposizioni normative sulla fase 2 dell’attuale emergenza sanitaria. Il Cai farà quindi la propria parte sostenendo sezioni e rifugi per affrontare questa difficile situazione e per arrivare alla riapertura il prima possibile».

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