Il sondaggio di due studenti ad Albino: solo 12 tamponi su 1.200 intervistati
Angelica Persico e Gabriele Liuzzo, 23 e 21 anni, hanno promosso un’indagine sull’emergenza Covid nella loro cittadina. La maggioranza delle persone è guarita. Il 30 per cento di chi ha risposto dichiara che potrebbe avere problemi economici presto
di Fabio Gualandris
«Meno dell’1 per cento delle persone che hanno dichiarato di aver avuto dei sintomi tipici del virus non sono ancora migliorate, mentre la maggioranza dichiara di essere guarita o di essere in via di guarigione. Nonostante il 60 per cento degli intervistati dichiari di non avere attualmente difficoltà economiche, il 30 per cento dichiara che potrebbe avere problemi nel mese corrente. Televisione e telegiornali restano i canali di informazione preferiti, a seguire internet e le diverse pagine e profili privati in Facebook, mentre all'ultimo posto troviamo l’utilizzo di giornali cartacei».
«Più del 40 per cento dichiara di fare la spesa al supermercato solamente una volta a settimana, il 10,7 per cento porta a spasso il cane fuori dalla propria abitazione. La questione dei tamponi e del controllo del territorio rimangono i temi più caldi: il tampone è stato fatto solamente a 12 persone che hanno risposto al questionario, mentre per quanto riguarda il controllo del territorio se per il 58,1 per cento degli intervistati c’è una corretta monitorazione del territorio, per il 40,8 per cento invece i controlli andrebbero aumentati».
Angelica Persico e Gabriele Liuzzo, due giovani albinesi di 23 e 21 anni, si sono fatti promotori di un’interessante indagine sull'emergenza coronavirus ad Albino. Lo studio da loro promosso ci ha particolarmente incuriositi: al questionario, in poco meno di una settimana, hanno risposto 1.178 albinesi, i dati raccolti sono davvero interessanti e fotografano Albino nel pieno dell’emergenza Covid-19. Ma in questa occasione alle domande hanno risposto loro.
Come e perché avete pensato a questa iniziativa?
«È nata in seguito alla diffusione del questionario dell’applicazione “allertaLOM” della Regione Lombardia per monitorare il grado di diffusione del virus Covid-19. Abbiamo pensato che sarebbe stata una grandissima opportunità crearne uno simile, ma con obiettivi diversi, per il nostro territorio. La creazione di un’applicazione sarebbe risultata difficoltosa, quindi abbiamo optato per un questionario online, semplice e veloce».
Come avete strutturato l’indagine?
«Tramite la divulgazione di un questionario anonimo online...