Ad essere cortesi con chiunque si guadagna in salute e carriera
Ricorre oggi, 13 novembre, la Giornata Mondiale della Gentilezza, istituita dal World Kindness Movement. Le prime basi dell’organizzazione sono state poste nel 1996, a Tokyo, quando un medico giapponese, Wataru Mori, ha assunto la guida di decine di comitati sorti autonomamente in molti paesi del mondo. Nel 2000, a Singapore, è stata sancita la nascita ufficiale del Movimento, a cui hanno aderito 22 paesi rappresentati da 33 delegati. Alla conferenza era presente anche l’allora presidente del Rotary Club di Parma, Giorgio Aiassa, il quale era stato convinto a parteciparvi dalla moglie Marta. Aiassa è stato entusiasta dell’incontro e ha aderito all’iniziativa a nome dell’Italia. Ha fondato il Movimento Italiano, il cui scopo è quello di promuovere e rafforzare la gentilezza in quanto manifestazione concreta del senso civico, vale a dire il rispetto per le regole e la solidarietà nei confronti di chi ha più bisogno. La vicepresidente Cristina Milani, fondatrice della onlus Gentletude, aggiunge che secondo lei «essere gentili significa mostrare attenzione nei confronti degli altri e di tutto il mondo che ci circonda, dell’ambiente, degli animali. È un’apertura all’esterno, in contrapposizione all’individualismo e all’arroganza che spesso contraddistinguono il nostro tempo».
L’invito è quello di essere gentili sempre, e non per uno solo giorno. La ricorrenza di oggi funge da memorandum, più che da esortazione ad essere cortesi una tantum. Anche perché pare che ci sia solo da guadagnarci, a sospendere ostilità e maleducazione contro il prossimo. Quando riusciamo a mantenere la calma, la testa è più lucida, la serotonina resta alta e si vive meglio. Lo dice pure la scienza: una ricerca italo-americana condotta al National Institute on Aging di Baltimora ha provato che le persone cortesi hanno meno possibilità di essere soggette a ictus e infarti. Gli studiosi hanno preso in esame 5.614 sardi di età compresa fra i 14 e i 94 anni e hanno verificato che i soggetti dotati di un temperamento più competitivo tendono a sviluppare più facilmente un ispessimento delle carotidi e il rischio di arresto cardiaco può aumentare del 40 percento.
Ma non finisce qui. La gentilezza fa bene alla salute e anche alle relazioni sociali e ai rapporti sentimentali. L’università cinese di Huazhong, ad esempio, sostiene che garbo e disponibilità rendono le persone più attraenti, mentre lo psicologo John Gottman ha individuato nella cortesia uno dei segreti per far durare una coppia. Secondo una ricerca di Timothy Judge dell'University of Notre Dame (Usa) le persone più gentili vengono licenziate meno di frequente. Lo conferma pure Michael Tews, della Pennsylvania State University: i selezionatori di personale per ristoranti scelgono più frequentemente i candidati con alti livelli di gradevolezza, anche a scapito di altri più intelligenti. La gentilezza è anche uno dei requisiti fondamentali per essere dei bravi leader, secondo Jonathan Bohlmann, della North Carolina State University: «i dipendenti, per lavorare al meglio, devono respirare un clima di fiducia, rispetto ed equità. Questo li rende orgogliosi di quello che stanno facendo. E quindi li spinge a lavorare di più». Le ricerche scientifiche, e pure il buon senso, ci dicono quindi la stessa cosa, che ad essere cortesi ci si guadagna un po’ tutti. Per esserlo veramente, il Movimento Italiano ha stilato un utile decalogo.
I dieci comandamenti della cortesia moderna:
1. Ascoltare gli altri e essere pazienti, per vivere bene.
2. Sorridere a tutti, salutare e ringraziare.
3. Ragionare per non soffermarsi troppo sui torti subiti, spesso delle sciocchezze di poco conto che però rischiano di avvelenarci le giornate.
4. Rispettare e valorizzare la diversità.
5. Condividere e comunicare il sapere.
6. Non inquinare, perché il Pianeta è uno solo.
7. Riutilizzare, riciclare e riparare per ridurre gli sprechi.
8. Mangiare i prodotti locali e di stagione.
9. Proteggere e non abbandonaregli animali.
10. Vivere con etica insieme agli esseri umani e agli animali domestici, senza causare sofferenza.