A Bergamo 12443 positivi, 46 in più. Fontana: «Pronta l'ordinanza per le riaperture»
Il governatore ha fatto sapere che manca soltanto la firma, che arriverà solo dopo che Regione Lombardia riceverà il Dpcm dal Governo
Da domani (lunedì 18 maggio) riconquisteremo un ulteriore pezzettino di libertà: riapriranno i negozi, i bar, i ristoranti e potremo tornare a vedere seppure a distanza i nostri amici. Tuttavia è fondamentale ricordare che non si tratta della normalità cui eravamo abituati e che soltanto il rispetto delle distanze e delle norme a tutela della salute pubblica potrà salvarci da un ritorno dell'infezione.
I dati epidemiologici pubblicati nella giornata di domenica 17 maggio da Regione Lombardia mostrano un lieve rialzo nel numero dei contagi, ma il trend positivo resta comunque confermato. Nella Bergamasca, infatti sono stati accertati 46 nuovi positivi, facendo salire a 12443 le persone che hanno contratto il Covid-19. Ieri se ne erano registrati solo 26.
In Lombardia, invece, il totale dei contagiati sale a 84844 persone. Sono 326 i nuovi contagiati sul territorio regionale, a fronte di 11809 tamponi effettuati (ieri i nuovi positivi erano stati 399, maera stato effettuato un numero superiore di test, pari a 14145 tamponi analizzati). Fortunatamente, continua il calo dei pazienti ricoverati, scesi a 4480 persone (41 in meno) e di quelli ospitati in terapia intensiva, pari a 255 persone (13 in meno).
Torna nuovamente a crescere il dato dei decessi giornalieri. A margine delle 69 nuove vittime accertate, sale a 15519 il totale delle persone che ha perso la vita dal 23 febbraio scorso. Ieri le vittime erano state solo 39.
Infine, con un messaggio pubblicato su Facebook, il presidente regionale Attilio Fontana ha fatto sapere che l'ordinanza di Regione Lombardia riguardante le nuove riaperture «è pronta. Manca solo la mia firma che sarà messa appena ricevuto il Dpcm di Conte. Dopo una lunghissima trattativa, terminata alle 3.15 di ieri notte, le Regioni, unite e compatte, hanno ottenuto che le linee d'indirizzo da loro proposte fossero parte integrante del Dpcm del Governo, per evitare contrasti interpretativi con quelle nazionali. Ma soprattutto per rendere più chiare per i cittadini le regole cui fare riferimento. C’era una sovrapposizione di norme che non avrebbe consentito agli operatori di riprendere le attività. Con le linee guida dell'Inail nessuno sarebbe riuscito a ripartire». E' possibile consultare il documento con le linee guida per la riapertura delle attività produttive consultando il sito istituzionale di Regione Lombardia.